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Lo stadio Riva IV compie 50 anni
Lo stadio Riva IV compie 50 anni
Lo stadio Riva IV compie 50 anni
Redazione
6 anni fa
La casa del FC Chiasso viene celebrata in un comunicato diffuso dalla squadra

Cinquanta candeline spente per lo stadio Riva IV, storica casa del FC Chiasso e dei suoi tifosi. Qui di seguito il tributo diffuso dai portavoce della società.

Oggi il calendario fa scoccare un anniversario importante per la città e i tifosi del FC Chiasso: i 50 anni esatti dall'inaugurazione dellostadio comunale intitolato alla bandiera rossoblù Ferdinando Riva IV.

Era il 31 agosto 1969, quando lo stadio comunale di Chiasso fu inaugurato ufficialmente, con una partita amichevole tra FC Chiasso eGrenchen, vinta 2-0 dai rossoblù grazie ad una doppietta di Hansjürgen Ferdinand. Rimpiazzò lo storico impianto di via Comacini e dopo qualcheanno accompagnò le gesta dei rossoblù ai tempi del ritorno in serie A.

"Il trasferimento fu un po' traumatico, perché noi tifosi eravamo abituati al catino bollente del Comacini, poi però pian piano anche lostadio comunale è entrato nel cuore dei tifosi - ricorda Claudio Bernasconi, 65 anni, che quel giorno era tra le migliaia di spettatoripresenti e da allora è regolarmente in tribuna al Riva IV - rivivrei tutti questi anni a seguire il mio Chiasso. L'ultima grande emozione? Lapromozione in serie A del '92".

Lo stadio comunale dal 2014 è intitolato a Ferdinando "Puci" Riva, detto Riva IV, storica bandiera del club rossoblù e della Nazionale svizzera, in campo anche nell'amichevole inaugurale contro il Grenchen. Destino vuole che nel giorno dell'anniversario i ragazzi di mister Stefano Maccoppi, che militano in Challenge League, siano in campo in trasferta, in quel di Sciaffusa. La curva rossoblù ha già celebrato la ricorrenza con una maglietta celebrativa, messa in vendita domenica in occasione del match casalingo con il Vaduz.

"Su quel campo ci sono cresciuto - racconta Oscar Piffaretti, attuale speaker al Riva IV, un passato negli allievi rossoblù - ai tempi del Chiasso in serie A, con calciatori del calibro di José Altafini, Walter Pellegrini e Marco Bernaschina, tra i ragazzi c'era la corsa a fare il raccattapalle. Erano altri tempi: arrivavano squadroni come il Servette, lo Zurigo, il Grasshoppers, e sugli spalti si vedevano anche 6-7mila spettatori. Ma il nostro stadio rimane un simbolo, e ancora oggi la sera prima di andare a casa mi fermo sempre al campo. Sarebbe bello che diventasse sempre più un punto di aggregazione, sia come ritrovo per i tifosi per parlare di calcio, sia per eventi extracalcistici"

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