
Continuano ad allenarsi duramente i ragazzi della Nazionale ucraina Under 18 di hockey su ghiaccio, giunti giovedì scorso alla Cornèr Arena di Lugano, in vista dei Mondiali di categoria in programma ad Asiago dal 25 aprile al 1. maggio. La loro accoglienza, lo ricordiamo, è stata resa possibile dall’impegno congiunto della società bianconera, della Federazione internazionale di hockey e della Città di Lugano. Rimarranno in Ticino fino a domenica. Martedì, hanno disputato a Biasca una partita amichevole contro la Nazionale rossocrociata U17, conclusasi sul risultato di 6-2 in favore proprio della compagine gialloblù.
Le storie
Tanti giovani sportivi costretti a fuggire, perché il loro compito è di tenere alta la bandiera del loro paese facendo quello che amano: giocare. “Quando siamo sul ghiaccio, tutto è perfetto”, racconta ai microfoni di Ticinonews l’allenatore della Selezione gialloblù. “Ringraziamo Lugano, la Città, e la squadra di hockey, e chi ci ha permesso di allenarci al meglio nonostante le preoccupazioni che assillano noi e i nostri ragazzi”. Tutto questo “ci consente di prepararci bene per il Mondiale”.
“I miei genitori sono a Kharkiv”
Rimanere focalizzati sullo sport, non è facile. “Non è affatto semplice”, dice uno dei ragazzi. “Certo, facciamo quello che ci piace: giochiamo a hockey, lavoriamo duro per il Mondiale e in questi momenti potrebbe sembrare tutto semplice. Puoi anche non pensare a quello che sta succedendo a casa, provi a rendere le cose più semplici”. Ma “i miei amici e i miei parenti sono in Ucraina. Io sono di Kharkiv, città che è un obiettivo dell’esercito russo, e i miei genitori hanno deciso di non fuggire: provano a difendere la nostra casa”.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata