
Si è conclusa lo scorso weekend con le finali sulle nevi svedesi di Are, la stagione dello sci mondiale. La Coppa del mondo, con il titolo nella discesa per Beat Feuz e il secondo posto per Lara Gut nel super-G unitamente alle 6 medaglie conquistate ai Giochi olimpici di PyeongChang, hanno regalato mille emozioni e ottimi risultati ai colori rossocrociati.
In particolare, l’oro di Michelle Gisin nella combinata e quello ottenuto dal quartetto elvetico nel Team Event, ma pure gli argenti di Ramon Zenhäusern e Wendy Holdener nei rispettivi slalom e i bronzi della stessa Holdener nella combinata e di Beat Feuz nella discesa.
Per cercare di analizzare il comportamento complessivo della nostra nazionale, Ticinonews ha chiesto a Daniel Albrecht, grandissima promessa dello sci nazionale e vincitore di 3 medaglie ai Mondiali di Are del 2007 (oro nella supercombinata, argento nel gigante e bronzo nella gara a squadre) e 4 vittorie in Coppa del mondo, un’analisi tecnica.
Trentacinque anni da festeggiare tra due giorni, l’ex atleta alto-vallesano di Fiesch, vittima il 22 gennaio 2009 di una terribile caduta sulla Streif di Kitzbühel, che ne mise in pericolo la vita costringendolo a tre settimane consecutive di coma artificiale compromettendone la carriera, malgrado un parziale rientro nella stagione 2010/11, comincia con queste parole la sua disanima tecnica.
"La stagione per i nostri colori è risultata più che soddisfacente, dimostrando la bontà del lavoro svolto dalla nostra federazione negli ultimi anni. Purtroppo, una volta di più, sulla strada dei nostri rappresentanti, si sono profilate due grandi figure dello sci mondiale attuale".
"In campo maschile l’austriaco Marcel Hirscher, si è rivelato un vero e proprio schiacciasassi e in quello femminile, la statunitense Mikaela Shiffrin ha – di fatto – assunto l’eredità della connazionale Lindsey Vonn".
A questo proposito, pensa che la prossima stagione si svolgerà sulla falsariga di quella appena conclusa?Tutto dipenderà dalla motivazione che questi due immensi campioni riusciranno ancora a trovare. Al di là di questo aspetto, ritengo comunque che i nostri atleti potranno avvicinarsi al loro livello, anche se il momento del sorpasso potrebbe ulteriormente farsi attendere.
E in questo senso, come valuta l’annata di Lara Gut?Lara ha pagato oltremisura il serio infortunio occorsole un anno fa ai Mondiali di St. Moritz. Uno strappo al legamento crociato del ginocchio, che ne aveva compromesso la preparazione a questa stagione con tutte le conseguenze del caso. Sono comunque convinto che la ticinese saprà ampiamente riscattarsi nel corso del prossimo inverno, perché a livello di tecnica e potenza non è seconda a nessuno. Inoltre, vedo buone prospettive anche per Wendy Holdener, alla quale manca ancora un po’ di sicurezza nei propri mezzi.
E per quanto attiene a Feuz, cosa ci può dire a proposito del discesista bernese?A 31 anni, dall’alto di una notevole esperienza, Beat è attualmente la nostra punta di diamante e potrà regalarci ulteriori soddisfazioni anche nella prossima stagione. La sua forza, oltre che nella sua forza muscolare, risiede nel suo solidissimo aspetto mentale, superiore a buona parte della concorrenza.
E Zenhäusern, sorprendente medaglia d’argento nello slalom olimpico?Per me Ramon non è stata una sorpresa. Già durante la stagione di Coppa del mondo aveva mostrato grandi progressi. Malgrado la sua imponente altezza (ndr: l’alto-vallesano misura 2.00 metri) che a volte lo fa apparire leggermente goffo, Zenhäusern dispone di una buona tecnica, molto importante in una specialità come lo slalom.
In conclusione, quali sono i fattori che distinguono la selezione rossocrociata dallo squadrone norvegese, in grado di ottenere grandi risultati in tutte le specialità in questi ultimi anni?La differenza sostanziale risiede nel fatto che i dirigenti e i tecnici della nostra federazione dicono ai nostri atleti cosa devono fare per ottenere i migliori risultati possibili, mentre Svindal, Jansrud e Kristoffersen godono di maggiore libertà e possono richiedere spontaneamente a dirigenti e tecnici tutto quello che serve per migliorare le loro prestazioni.
Roberto Quadri
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