Calcio
La rivelazione dei granata: Ilan Sauter si racconta
C'è un giocatore che si è contraddistinto in questo inizio di stagione con la maglia del Bellinzona: Ilan Sauter. L'ex Zurigo sogna in grande: "Il prossimo passo è la Super League e sono pienamente convinto di potercela fare"

Non è stato un inizio di stagione facile per l’AC Bellinzona, ma, tra cambi d’allenatore e una classifica ancora deficitaria, c’è in particolare un giocatore granata che si sta distinguendo in positivo. Stiamo parlando di Ilan Sauter, difensore centrale 22enne arrivato quest’estate dallo Zurigo. Tante prestazioni solide e concentrate, ma anche diversi gol pesanti nelle ultime partite: prima una doppietta decisiva per il successo per 2-1 sul campo dell’Aarau, poi la rete all’ultimo respiro, sempre su calcio piazzato, che ha sugellato la pazza vittoria contro lo Stade Nyonnais.

Ilan, che bilancio trai della tua prima parte di stagione?

Personalmente è stato molto positivo tornare a giocare regolarmente, visto che l’anno scorso allo Zurigo non ho quasi mai visto il campo. Per questo motivo la cosa più importante per me era ricevere più minuti possibili e fin qui, da questo punto di vista, sono soddisfatto. I risultati non sono stati ottimali, soprattutto a inizio stagione è stata dura, ma nelle ultime settimane abbiamo iniziato a raccogliere punti e adesso speriamo di poter continuare così. Complessivamente, sono molto soddisfatto di questi primi mesi a Bellinzona.

Stai giocando molto e stai anche giocando bene…

Sì, sono d’accordo! Ovviamente ogni volta che scendo in campo provo a fornire una prestazione ottimale. Nelle ultime partite inoltre sono anche riuscito a contribuire positivamente segnando diversi gol, che per un difensore sono sempre un bonus, ma segnare non è l’obiettivo primario. Le prestazioni sono comunque buone, adesso spero che seguiranno anche i risultati.

Stai segnando come mai prima d’ora nella tua carriera, come te lo spieghi?

È una buona domanda! Trovo che sono sempre stato forte di testa, ma non ho mai segnato molto. Ora però i miei compagni sono molto bravi a bloccare gli avversari in modo da liberarmi, e ricevo anche dei buoni palloni. Inoltre, nel calcio succede che hai dei periodi produttivi. Me lo spiego così, perché sono appunto sempre stato forte di testa e penso che questo lo si sia già visto in fase difensiva, mentre ora riesco a mostrarlo anche offensivamente.

La scorsa stagione è stata deludente per te?

Sì, perché venivo da due stagioni in prestito al Wil dove avevo giocato molto, quindi ero tornato a Zurigo con grandi aspettative. Pensavo che avrei perlomeno ricevuto un’occasione per dimostrare il mio valore in Super League, ma purtroppo questo non è mai successo. Mi sono ritrovato in panchina oppure a giocare con la seconda squadra in Promotion League. È stata una fase difficile, mi aspettavo di più, ma questo appartiene al passato, devo voltare pagina e guardare al futuro.

Con che aspettative sei venuto a Bellinzona?

Principalmente per giocare il più possibile e per dimostrare che sono in grado di farlo a questo livello, ma questo io lo sapevo già. Naturalmente sono anche un giocatore che vuole vincere, a inizio stagione non riuscivamo a farlo, ma trovo che abbiamo qualità in squadra, magari manca ancora qualcosa in fase realizzativa o nella qualità dell’ultimo passaggio. La stagione però è ancora lunga e sono sicuro che riusciremo a migliorare anche in questo settore.

Come vedi il tuo futuro, è possibile anche un ritorno a Zurigo?

Mai dire mai, sono cresciuto a Zurigo, ho svolto tutta la trafila lì e il club avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Innanzitutto però per me è importante mostrarmi perché chiaramente ho l’ambizione di giocare a un livello più alto, e questo obbiettivo spero di raggiungerlo con le mie prestazioni qui a Bellinzona. In quale club giocherò in futuro, si vedrà.

Contrattualmente non sei più legato allo Zurigo?

Esattamente, sono sotto contratto solo con il Bellinzona.

Il prossimo passo sarà in Super League?

Sì, di solito dopo la Challenge League il prossimo passo è quello di andare in Super League. Ho già giocato 3 partite con lo Zurigo quando avevo 18-19 anni e penso che già allora mi ero comportato bene. Sono quindi pienamente convinto di poter giocare a questo livello, d’altronde si è anche già visto in Coppa Svizzera proprio contro lo Zurigo. Come squadra abbiamo offerto un’ottima prestazione e con un po’ di fortuna avremmo forse anche potuto passare il turno. Il prossimo passo è la Super League e sono pienamente convinto di potercela fare.

Quella con lo Zurigo è sicuramente stata una partita speciale per te… Dopo la partita, hai ricevuto dei commenti da parte del tuo vecchio club?

Sì, d’altronde conosco ancora tre quarti della squadra dall’anno scorso e ho ancora diversi amici. Mi hanno detto che ho giocato benissimo ed erano sorpresi che lo Zurigo non mi abbia più voluto. Ormai è così, guardiamo avanti, è stata una partita divertente ma ora massima concentrazione al campionato.

Hai giocato nelle selezioni giovanili, guardando avanti anche la Nazionale è un obiettivo? Sei inoltre nato negli Stati Uniti, teoricamente sarebbe anche possibile che tu giochi per gli USA?

No, non è più una possibilità perché un anno fa ho ridato il mio passaporto americano, quindi sono solo ancora svizzero. Ovviamente è un mio obiettivo poter un giorno giocare per la nazionale, ma devo fare un passo per volta. Adesso sono in Challenge League, poi probabilmente in Super League e ancora più avanti vedremo.

Come va con il nuovo staff? In un’intervista precedente avevi affermato che c’era una certa barriera linguistica…

Il calcio è universale, lo staff può anche mostrare sul campo quello che vuole. Inoltre, parlano anche un po’ di inglese, una lingua che capiscono quasi tutti, e sanno anche un po’ di francese. Insomma, non ci sono problemi, e se non si capisce, si chiede. Hanno idee molto interessanti e se guardiamo le ultime partite, stiamo facendo bene. Come già detto, manca solo ancora l’ultimo passaggio, se riusciamo a migliorare anche questo aspetto, vedo un futuro positivo.

È stato un inizio di stagione movimentato per il Bellinzona, tra cambio di allenatore e problemi di patentino. Per un giocatore, sono condizioni difficili per svilupparsi e progredire?

Assolutamente, non è mai facile quando si cambia spesso allenatore. È una cosa che però nel calcio succede spesso, anche io in altre squadre ho già avuto più allenatori in una stagione. Bisogna imparare a gestire queste situazioni e alla fine bisogna guardare le proprie prestazioni e fare il meglio possibile, controllando il controllabile. Non serve a niente pensare ad altro, perché è al di fuori del tuo controllo. Penso che tutti i giocatori della nostra squadra la pensino in modo simile e penso che sia anche per quello che adesso stiamo facendo bene.

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