
La vittoria ottenuta dalla Nazionale svizzera Under 18 di rugby a 7 agli Europei "Trophy" (la seconda migliore categoria continentale) di Esztergom (Ungheria) è il più grande risultato mai ottenuto dal movimento rugbistico elvetico. Un risultato, quello raggiunto dalla squadra di Ismael Meyer, che ha una grande valenza per il rugby nazionale.
Ne è ovviamente convinto anche Ronny Karlen, allenatore del Ticino Rugby, raggiunto da Ticinonews: "Questo grande risultato permetterà alla nostra selezione Under18 di potersi confrontare l’anno prossimo con le altre migliori 7 nazionali europee. Certo, il compito per i nuovi giocatori che formeranno l’ossatura della futura squadra U18 non sarà dei più semplici contro squadre come Francia, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia”, precisa il 45enne ex giocatore del Rugby Ticino.
Ronny, la Svizzera non ha una grande tradizione in questo sport, eppure qualcosa si sta muovendo nel nostro Paese.È vero, ma questo risultato potrebbe davvero lanciare questa disciplina alle nostre latitudini, incentivando gli sforzi della Federazione (FSR). Una federazione sotto il cappello della quale ce ne sono altre cinque regionali.
E a livello ticinese come siamo messi?Purtroppo, nel nostro Cantone non esiste una federazione ufficiale, ma unicamente l’Associazione Rugby della Svizzera Italiana (ARSI), composta da giocatori ed altri esponenti di Edimen Lugano, Rugby Ticino, Sirs Rugby, Castori, Edimen Lugano a 15, Castori giovanili fino all'Under 12 e Sirs Rugby a 7. Speriamo che sull’onda di questo importante risultato internazionale, si possa muovere qualcosa anche in Ticino.
Tu sei allenatore del Rugby Ticino. Raccontaci in breve la storia del tuo club.A dispetto della denominazione, non si tratta assolutamente di una selezione cantonale, ma bensì del primo club fondato nel nostro Cantone. Un primo periodo di vita, quello che va dal 1973 al 1994 (anno in cui il sodalizio fu sciolto) trascorso prevalentemente in Lega Nazionale B con una parentesi nella massima divisione, all’inizio degli anni '90. Poi, dopo la rifondazione, avvenuta nel 1998 e la creazione della LNC e delle due Prime Leghe (livello 1 e 2), il Rugby Ticino ha giostrato costantemente in LNC, tranne una breve parentesi in Prima Lega-livello 1. La mia entrata nel club è avvenuta proprio nell’anno della rifondazione. Da quell’ormai lontano 1998, ho sempre giocato per questo club, compresa la stagione 2017/18, vissuta nella doppia veste di allenatore-giocatore con 4 presenze in campo.
Che costi comporta una stagione in Lega Nazionale C?Il budget medio si attesta sui 25'000 franchi e comprende le spese d’iscrizione, quelle delle trasferte, effettuate, tra l’altro, con le auto dei giocatori, oltre, ovviamente quelle per il materiale. Grazie all’aiuto degli sponsor e alla tassa sociale di 200 franchi pagata anche dai giocatori, arriviamo a coprire le spese.
Potete contare su un settore giovanile?Attualmente no, anche se fino a tre anni fa, il club disponeva di una squadra giovanile di 20 ragazzi e anche di una femminile, che non erano comunque iscritte ai rispettivi campionati.
Quanti giocatori puoi contare nella tua rosa attuale?Diciannove, anche se spesso siamo costretti ad affrontare le partite piuttosto decimati, con due o tre giocatori in meno rispetto alle squadre avversarie che scendono regolarmente in campo con 15 giocatori. Un handicap, che la squadra riesce comunque a sormontare con grande impegno e spirito di gruppo. Nello scorso campionato, abbiamo avuto la fortuna di poter inserire il 20enne Tiziano Togni, un ottimo numero 10, che ha notevolmente rinforzato la nostra cerniera di congiunzione, alle spalle degli otto avanti della squadra.
In conclusione, cosa vorresti dire ai giovani che vogliono avvicinarsi al rugby?Riassumerei tutto in una frase: Il rugby forma il carattere del singolo privilegiando l’unità ed il collettivo, valori che nel nostro sport sono spesso più importanti di quello legato al singolo. Ovviamente, la presenza in squadra di un elemento come l’inglese Jonny Wilkinson, uno dei migliori mediani d’apertura al mondo, farebbe comodo a qualsiasi allenatore. Ma evidentemente, qui si parla di un altro pianeta.
Roberto Quadri
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