Sport
Il lungo lockdown degli “altri” sport
Foto CdT/Gabriele Putzu
Foto CdT/Gabriele Putzu
Filippo Suessli
3 anni fa
Se i campionati professionistici hanno subito degli stop più corti, uno sport come la pallanuoto ha appena ripreso le attività dopo oltre un anno

Sabato appuntamento al Lido. Non per tutti, al massimo saranno ammessi cento spettatori, ma dopo oltre un anno di stop, tornano nell’acqua di casa i Lugano Sharks. Appuntamento alle 19:45. Pensate, era dal 6 marzo 2020 che Lugano non ospitava una partita di pallanuoto. Il campionato è ripreso un mese fa, ma questo, grazie all’apertura estiva della piscina di Lugano, è il primo appuntamento casalingo.

Campionato annullato

“Abbiamo fermato i campionati a inizio marzo e non li abbiamo terminati. Il campionato non ha avuto nessun vincitore”, ci racconta Lucas Bächtold, responsabile della scuola nuoto di Lugano Nuoto, presidente della Federazione ticinese di nuoto e da un anno al vertice della pallanuoto svizzera per Swiss Aquatics. Anche se il risultato sportivo nell’ultimo anno è passato decisamente in secondo piano, 14 mesi fa i Lugano Sharks guidavano il campionato e stavano puntando al titolo, cosa che faranno anche quest’anno. In Lega nazionale B, poi, non va dimenticata la squadra del Bissone.

Il Lugano campione svizzero per la diciassettesima volta nel 2018. Foto CdT/Chiara Zocchetti
Il Lugano campione svizzero per la diciassettesima volta nel 2018. Foto CdT/Chiara Zocchetti

Sport semiprofessionistico

Se con i giovani la scorsa estate si è potuti rientrare in acqua per delle competizioni, i campionati maggiori non sono più ripartiti, perché la pallanuoto in Svizzera non è riconosciuta come uno sport professionistico e la richiesta di ripartire fatta all’Ufficio federale dello sport e a Swiss Olympics ha ricevuto un rifiuto. “Quest’anno finalmente siamo riusciti a far sbloccare la cosa, facendoci riconoscere lo status di sport semi-professionistico”. Infatti alcuni giocatori hanno dei contratti di lavoro e molti alti hanno dei contratti d’impegno con le squadre.

Misure

Le misure, sabato, varranno per il pubblico. Ci saranno distanze di sicurezza, mascherina obbligatoria e le ormai note misure di igiene accresciuta. In acqua, invece, il gioco sarà quello che tutti conoscono. “Vi è da dire che lo sport fatto in acqua clorata permette già di avere un disinfettante integrato, poi l’estate giocando all’aperto questo aiuta tantissimo”, ci racconta Bächtold.

Gli aiuti

Per le squadre di campionati semiprofessionistici come quelli di pallanuoto, le ricadute economiche di uno stop così lungo sono state importanti. Ma i pacchetti di aiuti giunti dalla Confederazione hanno permesso di “concludere il 2020 con relativamente pochi danni”, continua Bächtold. “Ora ogni singolo club ha ancora la possibilità di annunciare i propri deficit”, aggiunge e ricevere l’aiuto del fondo di compensazione.

Un campionato quasi normale

La ripresa del campionato, come è ovvio che sia, “è stata accolta in maniera entusiastica dai giocatori”, ci spiega il numero uno della pallanuoto rossocrociata. Un po’ più complicata la posizione dei dirigenti, che hanno tante cose da far funzionare nel verso giusto. V’è da dire che il campionato è a prova di Covid. Le partite di regular season sono state portate da 21 a 14, mentre per i playoff si è immaginata una formula in cui, in caso di quarantene, si potrà ridurre il numero di impegni.

Non solo pallanuoto

La Lugano Nuoto, va detto, non si occupa solo di pallanuoto. Ci sono anche i settori del nuoto e del nuoto sincronizzato. E l’organizzazione di tutte queste attività rimane complicato, nonostante le importanti riaperture. I giovani, infatti, possono allenarsi da tempo, ma le competizioni? “Una delle grandi difficoltà è trovare piscine che si mettano a disposizione per organizzare dei meeting”, ci racconta Bächtold. Le società sono così al lavoro per tirare fuori dal cappello un calendario che permetta ai ragazzi di misurarsi. “Ne abbiamo organizzato uno lo scorso mese a Chiasso. Le ragazze e i ragazzi hanno respirato gioia. Allenarsi senza vedere quali sono i risultati non è la stessa cosa”.

Foto Lugano Nuoto/Roberta Regazzoni
Foto Lugano Nuoto/Roberta Regazzoni

Sincronizzati a distanza

Più fortunate le atlete del nuoto sincronizzato, che ormai si chiama artistic swimming per decisione del Comitato olimpico internazionale. Recentemente hanno potuto partecipare a ben due competizioni, ma prima di questo c’è stato un esperimento assolutamente innovativo: “Ogni squadra si è esibita nella propria piscina e i giudici erano collegati in streaming per dare i voti”. Un’esperienza interessante, ci spiega Bächtold, ma che difficilmente si ripeterà. “Il giudice in presenza ha una percezione più completa dei movimenti. Però queste cose generano tutta una serie di innovazioni e qualche beneficio ce lo porteremo dietro”.

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