
Giovedì 24 aprile il Lugano ha annunciato il nuovo allenatore Tomas Mitell. Il giorno successivo lo svedese - insieme all'associate coach Stefan Hedlund e al direttore sportivo Janick Steinmann - si è presentato alla stampa. Il 44enne è consapevole della situazione non del tutto rosea a Lugano, ma la strategia della società è chiara: "Vedo questa esperienza come una bella sfida. Ho discusso con Steinmann, Werder e Mantegazza. Ho ricavato buone impressioni. Steinmann mi ha spiegato i cambiamenti che vuole apportare, della cultura e dell’identità che vuole per questo club. So che qui non si vince da tanto tempo, ma non credo che la storia conti molto. Io e Steinmann siamo allineati, abbiamo le stesse idee. Ho incontrato anche alcuni giocatori e mi sono piaciuti. Non ero qui la scorsa stagione, ma ho visto la squadra in TV: non so perché l’anno scorso non siano riusciti a fare bene", afferma Mitell ai microfoni di Ticinonews Sport.
Un gioco offensivo
In Svezia, il neo allenatore del Lugano ha portato una ventata di aria fresca basata sul gioco propositivo. "In Svezia, al Färjestad, ho introdotto un sistema offensivo che penso potrà funzionare anche qui", spiega Mitell. "Devo capire però quale strategia si adatti ai giocatori. Vogliamo una squadra aggressiva, che pattina e non attende l’avversario. Vogliamo segnare gol". Al Lugano, il tecnico ritrova un difensore già allenato a Karlstad... "Dahlström era un giocatore molto solido, giocava nella prima coppia di difesa e ha chiuso la stagione con un +28 personale. Carl è un buon compagno, gioca sempre per la squadra. Ci aiuterà la prossima stagione", sostiene l'allenatore bianconero.
Le gerarchie
Un quesito che ci si poneva era la situazione contrattuale di Stefan Hedlund. L'ex assistente del Ginevra, per l'appunto, chiarisce la situazione: "Avevo ancora un anno di contratto con il Servette, ma grazie a una clausola d’uscita ho potuto liberarmi e arrivare a Lugano nel ruolo di associate coach". Ruolo chiarito immediatamente: "Il capo sarà Tomas Mitell e fino ad oggi abbiamo trovato un’ottima collaborazione. Mi ha assegnato alcuni compiti per i quali sento di avere grandi responsabilità. Sono felice. Lavorerò con i difensori e mi piace l’idea di poter creare un piano di sviluppo per ognuno di loro", afferma Hedlund. Dello stesso avviso anche Mitell: "Io sarò il capo allenatore e opererò con tutto lo staff. Non ho mai lavorato con un associate coach. Per me non cambierà molto. La sua voce avrà lo stesso peso di quella degli altri. C’è anche Morini, che è un assistente. Hedlund si occuperà del gioco in inferiorità e dei difensori. Lavoreremo fianco a fianco anche con Steinmann. Io come capo allenatore sceglierò la formazione. Lui invece avrà la decisione sui giocatori da portare a Lugano".
Tornare a scrivere la storia
"Per noi il punto è chiaro: far tornare il Lugano aderente alla propria cultura", dice ancora Hedlund ai microfoni di Ticinonews Sport. "Per me essere parte di questa ricostruzione è eccezionale. Lavoreremo ogni giorno con questa impostazione, così potremo tornare a scrivere la storia. Abbiamo chiuso la scorsa stagione al 13esimo posto. Ripartiamo da qui. Ho trovato un grande gruppo, una grande società e degli stupendi tifosi", conclude il nuovo associate coach bianconero.