
A Wengen Marco Odermatt infila la 31esima vittoria in carriera affermandosi sempre più imbattibile nello scii dei nostri tempi. Il nidvaldese ha ottenuto la vittoria in Discesa libera, espandendo così le discipline nel circuito mondiale in cui poter incidere il proprio nome. La domanda che tutti iniziano a porsi è se Marco Odermatt può a tutti gli effetti diventare il più forte, non solo del momento, ma di sempre. Spodestare alcuni nomi dall'olimpo dello sci è difficile, ma i numeri ci sono e la sua carriera è ancora lunga. I sogni svizzeri dello sci non s'interrompono solo per quel che riguarda gli uomini, ma si affermano anche nelle discipline femminili. Lara Gut-Behrami non è una novità. La sciatrice di Comano ha sugellato la 40esima vittoria in carriera nel Super G di Zauchensee. Dopo un weekend rossocrociato da incorniciare abbiamo deciso di sentire Ian Gut, ex sciatore e fratello di Lara.
La vittoria di Lara e la figura del papà
Il 2024 non poteva aprirsi nel migliore dei modi. Lara Gut-Behrami ha ottenuto infatti il 40esimo successo in carriera nel Super G di Zauchensee. Per il fratello di Lara, Ian Gut, il merito va anche al suo allenatore e papà Pauli Gut: “È la prima vittoria in Super G di Lara in stagione. Lei ha sempre detto che è la sua disciplina preferita, è emozionante per Lara tornare a vincere in Super G. Aveva cominciato forte in Gigante, ma in velocità non aveva ancora vinto. Cominciare l’anno così non può che fare piacere. Ogni gara è una nuova avventura: ci si prepara sempre allo stesso modo e con lo stesso focus, non penso che in partenza abbia pensato alla 40esima vittoria", sostiene Ian Gut. "Si è sempre lavorato tanto sul Gigante. Quest’anno è maturata di più e riesce a gestire meglio le situazioni fuori dallo sci. Lara ha più stabilità nella sua vita e nello sci è più libera di esprimersi al meglio". Il ruolo del padre è sempre stato importante per Lara e ha sempre fatto discutere: "Una cosa che ha aiutato tanto è il papà. L’ha allenata da quando aveva due anni. È sempre stato presente e questo fattore è stato spesso criticato, soprattutto quando i risultati venivano a mancare. D’altro canto, se non fosse stato presente, non sarebbe arrivata dove è arrivata adesso. Questa è la conferma che quello che ha fatto non è tutto sbagliato. Se Lara ha vinto così tanto significa che papà ha fatto un buon lavoro. Anche lui a volte si è messo in discussione”, ricorda Ian Gut.
La corsa in Coppa del Mondo
Con il successo del weekend scorso Lara è in piena corsa per la Coppa del Mondo. Se nella disciplina femminile la gara à aperta, in quella maschile Odermatt è uno schiacciasassi. A sostenerlo è anche Ian Gut: “La Coppa del Mondo Generale è un obbiettivo che ogni atleta ha, soprattutto quando si è così costanti. Mikaela (Shiffrin, ndr) con lo slalom conquista ben o male 1000 punti a stagione, quindi è già un bel bottino. Si dovrà vedere Lara cosa farà nel resto della stagione: tutto è fattibile. La sfida è lanciata e anche per gli spettatori è più bello assistere ad un testa a testa. Negli uomini invece Odermatt ha già 500 punti di vantaggio; meglio per noi svizzeri, però porta meno suspence sul vincitore finale”, sostiene Ian Gut.
Odermatt non ha rivali
Lo strapotere di Odermatt, secondo Ian Gut, è incredibile. Gli avversari possono fare la performance che vogliono, ma il nidvaldese ha sempre quel qualcosa in più: “Lo sci è uno sport imprevedibile. Si è visto il weekend scorso: a Kilde è bastato un errore e la stagione è finita. Nessun atleta si aspetta una costanza così come quella di Odermatt. Per i suoi rivali è frustrante. Nella manche in Alta Badia, Zubčić si è ritagliato un vantaggio importante su tutti gli altri poi è arrivato Odermatt e lo ha battuto comunque. Nel Gigante è sempre davanti: non importa quello che fai, quanto vai bene, Odermatt riesce sempre a raddrizzare la linea, mangiare un po’ di qua, mangiare un po’ di là e riesce a fare la differenza. I limiti del nidvaldese non li abbiamo ancora visti; se li può mettere solo lui. Adesso ha una sicurezza che gli permetterebbe di vincere anche scendendo con lo slittino", scherza Ian Gut. "Ha quella facilità di adattarsi ad ogni terreno e ad ogni tipo di neve. Lui disegna linee più dirette degli altri, allunga le diagonali e in due o tre porte riesce a sgranocchiare 2,3 o 4 decimi che fanno la differenza”.
Marco sportivo, Marco uomo
Tutto il mondo riconosce il Marco sportivo, ma i suoi tifosi hanno iniziato ad amare Odermatt come persona. Il suo carattere e la sua maniera di fare unisce le folle. Per Ian Gut è una qualità importante che riconosce grazie ai primi anni in cui loro due gareggiavano assieme: “Alla gente piace anche perché ha un modo di fare disinvolto con i fans. È un grande campione sulla neve, ma anche fuori. Con i tifosi trova sempre la battuta giusta e tutto ciò fa impazzire le folle. Marco è sempre stato un ragazzo fantastico: sorridente, felice e solare. È sempre disponibile per una partita a tennis o a calcetto. Lui ad Engelberg ha avuto a che fare con la parte freestyle dello sci, disciplina che praticava da giovane. Lo sci è equilibrio e col freestyle impari a gestire l’airtime nei salti: questo male non fa e un po’ ha aiutato. È sbocciato proprio l’anno in cui eravamo in squadra assieme. Siamo andati in Canada con il nostro gruppo e ha iniziato ad andare benino, poi nei Mondiali Junior ha vinto il suo primo Gigante e da lì via ha cominciato a incrementare. Progressivamente si è sviluppato ed è arrivato dove è arrivato. Si è costruito man mano, ha raddrizzato un po’ di cose e ora è il miglior sciatore al mondo”, conclude l'ex sciatore Ian Gut.