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I selezionatori delle nazionali italiane di calcio "a scuola" dal Team Ticino
I selezionatori delle nazionali italiane di calcio "a scuola" dal Team Ticino
I selezionatori delle nazionali italiane di calcio "a scuola" dal Team Ticino
Redazione
6 anni fa
Di Biagio e gli altri selezionatori delle nazionali giovanili italiane in Ticino per saperne di più sul metodo Fil Rouge Swiss

Mauro Giussani, ideatore e responsabile metodologico del Team Ticino e di Footeco, accompagnato dall’allenatore della U15 TT Enrico Di Manno e da Nicola Muto (preparatore dei portieri delle squadre Footeco) è stato invitato, nei giorni scorsi, al Centro Tecnico Federale di Coverciano per illustrare, con una parte teorica e una pratica, il Fil Rouge Swiss ai selezionatori delle varie nazionali giovanili italiane.

Abbiamo voluto sentire il responsabile e capo coordinatore delle Nazionali Giovanili italiane (U15-U21) Maurizio Viscidi per sapere come è andata.

Signor Viscidi, anzitutto volevamo sapere come è arrivato a conoscere il Fil Rouge Swiss? Per professione, e anche per deformazione professionale, sono sempre aggiornato sulle varie metodologie di allenamento e leggo tutte le riviste di calcio tra cui Il Nuovo Calcio, dove appunto qualche mese fa avevo visto un articolo sul Fil Rouge Swiss. Ma per me non era una novità in quanto ero già venuto al Team Ticino con Arrigo Sacchi, qualche anno fa, e conosco abbastanza bene la realtà svizzera. Quindi ci siamo mossi in questo senso e abbiamo voluto approfondire il vostro sistema di lavoro. Raduno regolarmente e per due-tre giorni, gli allenatori delle varie nazionali giovanili a Coverciano insieme ai preparatori atletici e i vari osservatori. Per me è importante in quanto da un lato facciamo il punto della situazione sul nostro lavoro, ma d’altro lato effettuiamo dei momenti di aggiornamento con ospiti provenienti anche da altre discipline o dalle Università. Questa volta, per l’aspetto tecnico, abbiamo voluto approfondire la conoscenza del Fil Rouge Swiss e l’organizzazione del Team Ticino all’interno del calcio giovanile elvetico.

Che cosa vi ha colpito? Intanto desidero fare i complimenti a Mauro Giussani e ai suoi collaboratori poiché hanno presentato molto bene il metodo: sia durante la parte teorica, sia durante il momento pratico. Sono stati davvero molto chiari. Per quanto riguarda la metodologia devo dire che abbiamo osservato diversi punti in comune. In particolare l’uso della tecnica nei vari contesti di gioco e situazioni e il suo allenamento in funzione della prestazione del giocatore. Una preparazione che deve essere funzionale al gioco e non asettica e scorporata da quanto succede sul campo. Ho anche trovato interessante l’aspetto riguardante l’occupazione degli spazi. Sul recupero palla si sa che noi italiani siamo difensivisti e vedo che siamo abbastanza in linea con il Fil Rouge. Altrettanto interessante la parte riguardante i possessi palla che, a grandi linee, vengono applicati anche da noi. In sostanza ho visto diversi spunti interessanti e parecchi punti in comune. In definitiva è stata stata una giornata di crescita.

Anche gli allenatori delle varie selezioni giovanili hanno reagito con il suo entusiasmo? Assolutamente sì. Erano tutti presenti e si sono dimostrati molto interessati: a partire da Gigi Di Biagio della U21 ai mister delle altre Nazionali giovanili. Basti pensare che il pomeriggio si sono cambiati e hanno eseguito gli esercizi del Fil Rouge Swiss, divertendosi e apprezzando i vari sistemi di gioco. Avrete altri incontri col Team? Resterete in contatto? Credo proprio di sì. Ho appena ricevuto una mail nella quale mi chiedevano se ero disponibile a ricambiare la visita. E sicuramente verrò in Ticino con piacere. Dobbiamo stabilire ancora la data, ma credo che probabilmente si potrà combinare già nel mese di aprile.

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