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HCL in lutto: è morto Jim Koleff
Redazione
17 anni fa
Stroncato da un male incurabile, aveva 54 anni ed era stato anche giocatore e allenatore dell'HCL. Viveva a Losanna e lavorava per la locale squadra di hockey

Dopo tanti anni di una lunga e indomita battaglia, contro uno di quei mali che vengono appunto chiamati incurabili, Jim Koleff (54 anni) è morto questa notte alle 4 in un ospedale di Losanna.L'ex giocatore e allenatore dell'HC Lugano, attualmente membro del consiglio di amministrazione dell'HC Losanna, lottava contro questa terribile malattia da ormai una quindici d'anni.Lascia la moglie, conosciuta qui in Svizzera quando giocava nell'Olten e una figlia.Dopo l'lultima Coppa Spengler, nella quale era apparto abbastanza in forma (fungeva da assistente allenatore del Team Canada), aveva purtroppo avuto una ricaduta: in un controllo di routine a gennaio i medici si erano accorti che il terribile male era ritornato.Jim però non si è abbattuto e da gennaio ha lottato strenuamente ancora una volta senza arrendersi mai, tanto che lunedi, martedi e mercoledì li passava regolarmente in ospedale, per poi uscire il resto della settimana, dove lavorava ancora alacramente per l'HC Losanna.Koleff, descritto da tutti come un uomo generoso e dal carattere molto forte, aveva avuto una vita difficile: aveva infatti perso il fratello per leucemia.Ivano Zanatta, ex allenatore dell'HC Lugano, ora in Russia, era grande amico di Koleff."Era stato Jim a portarmi a Lugano quando allenavo a Cortina. Era venuto per vedere Gates Orlando: gli consigliai di prenderlo e infatti poi vinse il campionato. Un anno dopo mi chiamò a Lugano e gli feci da assistente. Abbiamo sempre avuto un rapporto particolare. Era un grande uomo, molto generoso e con addosso una gran voglia di vivere. Sono davvero distrutto da questa notizia".Lo conosceva molto bene anche Diego Scandella (ora allenatore degli Juniori ad Ambrì) anche lui facente parte del terzetto alla transenna del Lugano a quei tempi."Io avevo conosciuto Jim in uno di quei corsi che si fanno ogni anno in Canada: lui non mancava mai. È stato bellissimo lavorare con lui: riusciva a trasformare le cose negative in positive. Il mio primo contratto a Lugano me l'avevano fatto firmare lui e Fabio Gaggini. Gli sarò sempre grato. Abbiamo ancora lavorato assieme alla Spengler e sembrava che stesse bene, anche se naturalmente alla sera era sempre molto stanco. Ma lui è uno che ha sempre lottato fino alla fine e io lo ricorderò così. Ci mancherà tantissimo: lui era davvero una persona speciale"[email protected]

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