
Trent'anni anni fa, il primo marzo 1986, l'HC Lugano è riuscito a portare il titolo di campione di hockey su ghiaccio per la prima volta a Lugano e in Ticino.
L'ambizioso traguardo era già stato programmato e studiato nei minimi dettagli tre anni prima, ossia nel novembre del 1983. Posso dunque affermare che sia stato il frutto di una grande pianificazione societaria e di una strategia azzeccata.
Contro ogni previsione abbiamo mostrato che anche una squadra, in un cantone come il Ticino che contava appena 300 000 abitanti, poteva vincere contro le squadre tradizionalmente più forti e più grandi della Svizzera interna.
Se è vero che in cinque anni abbiamo vinto ben quattro titoli, stupendo un po' tutti, è anche vero che il primo titolo però é stato magico e non lo dimenticherò mai. Il ricordo assolutamente più bello della mia vita hockeystica!
L'arrivo durante la notte a Lugano è stato meraviglioso, fantastico e per certi veri incomprensibile! Non capivamo più nulla. Quando siamo entrati a Lugano con il pullman ho chiesto a Noldi Lörtscher, perchè c'era cosi tanta traffico in citta. Noldi ha dato unocchiata e ha sorriso. Aveva capito. A quel punto anch'io ho capito. Tardi ma ho capito.
La festa alla Resega, insieme con nostri tifosi, è stata indimenticabile; ha funzionato come una dichiarazione d'amore fra tutte e due le parti. I nostri tifosi sono entrati sul ghiaccio, ci siamo abbracciati e la notte ha continuato ad essere magica e irreale! Ma per fortuna era reale, tutto vero!
Solitamente non amo guardare tanto indietro nella vita, però oggi è un giorno da ricordare. Quella notte è ancora come un sogno….. È successo o no? È stato vero o no? La Resega piena di emozione, orgoglio, felicità e amore! Irripetibile e indimenticabile! Sono felice di aver avuto la fortuna di partecipare a quella notte famosa e storica!
Vorrei ringraziare coloro che hanno reso tutto questo possibile.
La direzione che decide la strategia e crea le condizione per il lavoro è la base per le vittorie; l'importanza del signor Geo Mantegazza non la si può certo sottovalutare. È stato lui l'anima della società e perciò è quello che va ringraziato per primo. Senza di lui tutto questo non sarebbe esistito.
E poi ci sono Fausto Senni e Eda Mazzoleni, persone che ogni club che vuole creare una cultura vincente deve avere.
E poi ovviamente i nostri leader nella squadra, come Kenta Johanssson e Mats Waltin, che hanno mostrato la giusta mentalita e amicizia. Insieme con altri grande personaggi come Beat Kaufmann, Giovanni Conte, Arnold Lörtscher, Jean-Claude Domeniconi, Bruno Rogger, Freddy Lüthi, Andy Ton, Jörg Eberle, Thierry Andrey e tanti altri. Assieme siamo riusciti a creare una mentalita vincente.
E infine un grande e enorme grazie al nostro sesto giocatore: i nostri tifosi, davvero unici! Un ambiente così durante le nostre partite non l'avevo e non l'ho mai più vissuto.
Grazie a tutti e viva l'HC Lugano!
Non vi dimenticherò mai!
John Slettvoll
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