
Il diretto sportivo del FC Lugano Carlos da Silva era ospite a Fuorigioco. I temi trattati hanno spaziato dal ritiro in Spagna appena terminato al mercato dei bianconeri. Ecco le sue parole.
Il ritiro spagnolo
"Se parliamo dell’amichevole è molto simile a quella dell’anno scorso contro il St. Pauli. Quella sconfitta ci ha fatto bene. Se guardo tutta la settimana del ritiro sono contento perché sono rientrati gli infortunati. Ho visto una bella intensità, la qualità dei campi e dell’infrastruttura. Il rientro di Doumbia è stato fondamentale per il lavoro del mister. Posso dire che dopo 10 giorni di ritiro sono contento. Come detto, la squadra ha lavorato molto bene. L’importante sono i rientri di Valenzuela, Bottani, Grgic, Aliseda: hanno già messo minuti nelle gambe. Solo Marques è indietro con i tempi di recupero. Facendo gli ultimi test speriamo che possa fare i primi minuti nell’ultima partita contro il Paradiso. Contro lo Stade Losanna o contro il San Gallo il mister avrà a disposizione tutti".
Il problema infortuni
"Gli infortuni fanno sempre parte di una stagione. Abbiamo avuto un po’ la sfortuna in quella settimana di Losanna in cui abbiamo perso Bottani, Grgic e Vladi. È sempre difficile trovare la soluzione per risolvere questi problemi. Non siamo andati a capire il motivo. Il nostro intento era recuperarli e farci delle domande. Non abbiamo la bacchetta magica: abbiamo cambiato un po’ il lavoro e ora vedremo nelle prossime settimane dove arriveremo. A fine stagione faremo il punto e andremo più in profondità per capire le motivazioni degli infortuni. Noi in un momento avevamo fuori 5, 6 giocatori importanti, ma devo dire chapeau alla squadra che ha reagito bene. Abbiamo avuto un mesetto di difficoltà, però paragonando con l’anno scorso i punti sono più o meno uguali. Siamo vicini ai posti dove abbiamo messo i nostri obiettivi. Con il rientro dei giocatori siamo sicuri di raggiungere questi obiettivi. Se avessi solo la metà di quei giocatori infortunati avremmo avuto sicuramente avuto qualche punto in più. Nel calcio i grandi giocatori hanno un preparatore atletico a parte. Nella nostra rosa non mi viene in mente nessuno. So che due anni fa Lovric ce l’aveva. Lui lavorava tanto con lui ma sempre in coordinazione con il Prof. A Cornaredo c’è una palestra nuova. Oggi il calcio moderno ha bisogno di una palestra in ordine. Io devo offrire il meglio possibile ai miei giocatori e al mio staff per lavorare. Questo è un grande investimento che la società ha fatto".
I momenti no di questa stagione
"Negatività? Arrivava solo da fuori. Noi internamente abbiamo sempre vissuto in maniera positiva. Non c’erano discussioni all’interno. Vedevamo che comunque c’erano difficoltà in qualche giocatore, ma vedevamo anche gli aspetti positivi in altri. Il mio ruolo era di dare fiducia e tranquillità. Croci-Torti non ha mai rischiato. Se c’era qualche discussione lo facevamo internamente. Abbiamo avuto anche discussioni toste, ma era per il bene del Lugano. Quando perdiamo non è tutto male, quando vinciamo non è tutto bene".
La collaborazione con Chicago
"Vogliamo vincere e vogliamo anche valorizzare. Con Chicago c’è un equilibrio. Vogliamo crescere come club, come società, come stadio. Anch’io voglio crescere, così come lo staff. Non è così facile dire “facciamo crescere i giocatori per vendere”. L’idea di Joe è complessa. Lui nella sua ditta ha gente che lavora da anni: se uno sbaglia non viene licenziato. Sbaglia solo chi ha coraggio. Noi vogliamo persone coraggiose che possono sbagliare. La nostra squadra ha fatto degli step in positivo e continueremo così".
Su Amoura...
"Se lui va al St. Gilloise e segna un gol abbiamo venduto bene. Alla fine, è tutto un momentum di dove sei. Per entrambi è stata una buona trattativa. L’area scouting del Lugano ha fatto un progresso. Posso solo essere contento per Amoura che sta facendo un percorso positivo. Ogni trattativa ha la sua storia, non è stato facile. Il St. Gilloise è contento, noi siamo contenti e l’entourage del giocatore è contento. Per Amoura era arrivato un bivio e ha preso una decisione. Lui è un giocatore che rassicura con la sua velocità. È un giocatore di transizione quindi la sua squadra deve giocare questo tipo di calcio. Se va al Milan o al Liverpool non mi interessa. Auguro a lui il meglio perché un bravo ragazzo".
Su Celar...
"Celar mi ha fatto una buona impressione a livello mentale. È chiaro che se non arriva quello che ti aspetti sei un po’ deluso, però anche quest’anno è a 6 gol. In allenamento è sempre uno dei primi, è un professionista e noi abbiamo tanta fiducia in lui. Se lui ha bisogno di sostegno noi siamo qua, però è sempre il giocatore che deve risolvere se ci sono dei problemi. All’inizio si è sentita la sua delusione, ma ha sempre detto che si impegnava al 100%. Partenza a gennaio? Non c’è nostra intenzione".
Il mercato del Lugano
"Arigoni? Ci sono state due squadre a livello internazionale che hanno seguito Allan. Una di queste è Chicago. Niente è ancora firmato, aspettiamo i prossimi giorni. Se un giocatore ci lascia valutiamo il mercato e perché non guardare in casa, a Chicago. Arigoni va via perché ci sono state richieste da altre squadre. È mancata la sua continuità. La sua forza e la sua velocità non sono in discussione. Lui difensivamente ha sempre giocato bene per quello che è arrivato una richiesta dal Montpellier. Loro hanno guardato bene le partite internazionali. In entrata sostituiremo solo chi parte".