Hockey
Due errori e la solita sterilità condannano il Lugano
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Fernando Lavezzo
4 giorni fa
Bianconeri battuti 2-0 a Davos con la complicità di Dahlström e van Pottelberghe – L’attacco conferma la sua difficoltà a segnare.

Dopo aver battuto il fanalino di coda Ajoie, il Lugano cade in casa della capolista Davos. Due regali in un primo tempo di sofferenza, uno di Dahlström e uno – clamoroso – di van Pottelberghe, hanno pesantemente condizionato la trasferta bianconera. A fare il resto ci ha pensato la solita sterilità offensiva. Nonostante la buona organizzazione di gioco mostrata dalla squadra di Mitell a partire dal periodo centrale, nei Grigioni è finita 2-0 per i padroni di casa. Ancora insufficiente la prova degli stranieri bianconeri, in particolare di Sgarbossa e Perlini, inconcludenti e pasticcioni. Poco pungente anche il terzetto elvetico formato da Thürkauf, Bertaggia e Simion. Malissimo il power-play, che in quattro occasioni non ha saputo quasi mai impensierire Hollenstein. Nel suo ruolo di blue-liner, Carrick ha inoltre lasciato partire tre contropiedi avversari. Il Lugano ha avuto il merito di non crollare e di restare in partita. Ma complicarsi la vita da soli non è stata una buona idea.

Primo tempo

Partenza in salita per il Lugano. All’1’47’’ Dahlström torna improvvisamente quello dello scorso anno perdendo malamente il disco in uscita dal terzo e Zadina ne approfitta per firmare l’1-0. Al 4’50’’ van Pottelberghe ferma il contropiede di Kessler. I bianconeri non riescono mai a tenere il disco in zona offensiva. Al 5’36’’ Morini ferma irregolarmente l’ennesima rapida transizione del Davos. La penalità del comasco scade senza conseguenze, ma in pista continua a esserci una squadra sola. Quella di casa. Al 9’17’’ Fazzini viene atterrato da Corvi e anche per la compagine di Mitell arriva la prima superiorità numerica. Con l’uomo in più il Lugano non ne combina una giusta, rischiando grosso su due break favoriti dai pasticci di Carrick sulla linea blu. Subito dopo il rientro di Corvi, Morini va vicino al pareggio. Pian piano, il Lugano prova a fare qualcosa in più un attacco. Ma proprio quando la gara sembra riequilibrarsi, al 15’31’’ van Pottelberghe commette un errore incredibile su un appoggio di Kessler da fondo pista: il disco gli rimbalza davanti e finisce in rete per il 2-0. Al 19’21’’ viene espulso Dahlbeck per una trattenuta ai danni di Perlini.

Secondo tempo

Il Lugano spreca malamente ciò che resta del suo secondo power-play, con Perlini a “ciccare” goffamente il disco su un ottimo invito di Sanford. Al 26’ Fazzini ha una buona occasione, ma il suo tiro dallo slot finisce sul corpo di Hollenstein. Al 26’21’’ i bianconeri tornano in 5 contro 4 per un fallo di Barandun. Anche stavolta il power-play è innocuo. Al 31’40’’ Canonica soffia il disco ad Andersson, ma poi incespica a tu per tu con Hollenstein. Al 37’18’’ Thürkauf è costretto al fallo d’emergenza su Nussbaumer, lanciato da un liscio di Bertaggia in zona neutra: è rigore. Lo tira lo stesso numero 66, la cui esecuzione lascia però a desiderare. Il Lugano si salva al termine di un periodo centrale giocato abbastanza bene, ma senza mai pungere davvero.

Terzo tempo

Attorno al 45’ il Lugano ci prova, ma la manovra offensiva è inconcludente. Al 52’ il disco giusto capita sul bastone di Sanford, che tira addosso al portiere, imitato poco dopo da Alatalo. È un’altra buona fase per la squadra di Mitell, che però si conferma incredibilmente sterile. Al 53’37’’ Stransky impegna van Pottelberghe in backhand, poi va a travolgere il portiere, rimediando due minuti di penalità. Una ghiotta occasione per il Lugano, ma anche il quarto power-play della serata si conclude con un nulla di fatto. Anzi, è Zadina a divorarsi il 3-0 in shorthand, dopo uno scivolone di Carrick. Al 57’36’’ Mitell toglie il portiere e al 58’30’’ chiama il time-out. Il risultato non cambia più.