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Djokovic, il padre: ‘il focolaio non è colpa sua’
Keystone-ats
4 anni fa
A difesa del numero uno del tennis mondiale, risultato positivo al Covid, è intervenuto il genitore, ma anche un altro idolo dello sport serbo

Il n.1 del tennis mondiale Novak Djokovic è finito nel mirino per i contagi a catena di Covid-19 legati al suo torneo benefico Adria Tour, e del quale lui stesso è rimasto vittima con la moglie, ma a sua difesa sono intervenuti oggi non solo il padre, Srdjan, ma anche un altro idolo dello sport serbo, Dejan Stankovic.

Se Djokovic senior se l’è presa con il bulgaro Grigor Dimitrov, il primo contagiato, accusandolo in sostanza di essere il responsabile del focolaio, il tecnico della Stella Rossa, vincitrice del campionato, ha criticato il “polverone” sollevato contro chi ritiene un “fratello”. Sottolineando di essere risultato negativo ad un test effettuato per la positività di alcuni suoi giocatori e per aver assistito all’inaugurazione dell’Adria Tour, Stankovic afferma che in molti dimenticano che tipo di persona è Djokovic, campione impegnato da sempre ad aiutare gli altri.

“L’Adria Tour lo ha organizzato a scopi umanitari, per aiutare tennisti che non hanno giocato e non hanno quindi guadagnato nulla. Ha riconosciuto di aver valutato male la situazione, e non si capisce perchè ora si fa a gara a gettarlo nel fango. Per questo voglio dire: Nole, io sono con te, la tua immagine non può essere stravolta da una valutazione sbagliata poiché sull’altra parte della bilancia vi sono migliaia di cose positive e tonnellate di umanità”, ha affermato l’ex centrocampista dell’Inter.

Appoggio è arrivato anche anche da Damir Dzhumhur, il bosniaco col quale Djokovic aveva in programma una esibizione il 5 luglio a Sarajevo, a conclusione dell’Adria Tour. Augurando pronta guarigione a quanti sono risultati positivi al test, Dzhumhur si è detto convinto che le intenzioni di Djokovic fossero sicuramente da apprezzare poichè voleva aiutare altri tennisti.

In Croazia, intanto, dall’annuncio sulla positività di Dimitrov, domenica scorsa, si sono sottoposte al test 186 persone e 132 si trovano in autoisolamento. Il bulgaro - che secondo il padre di Djokovic ha messo tutti a rischio arrivando al torneo senza aver fatto test - ha respinto le accuse tramite il suo manager, secondo il quale il giocatore veniva da un lungo periodo di isolamento e poi ha seguito tutte le norme di sicurezza volute dagli organizzatori e dalle autorità sanitarie.

A Belgrado dal canto suo il padre di Nikola Jokic, la star dell’Nba risultata positiva in Serbia, ha detto oggi che il figlio si sente bene e che non accusa alcun sintomo. “Stiamo tutti bene, Nikola sta bene, e non ci sono problemi”, ha detto Branislav Jokic citato dai media locali.

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