Sport
Canottaggio, esordio convincente per Jeannine Gmelin
Americo Bottani
2 anni fa
Sul Rotsee 7 equipaggi rossocrociati accedono alle semifinali durante la terza ed ultima regata di Coppa del mondo

Bilancio certamente positivo per gli equipaggi elvetici impegnati sul bacino lucernese del Rotsee nella giornata d’esordio della terza ed ultima regata di Coppa del mondo, confortata da un tempo splendido e, quello più importante, senza un alito di vento. La defezione di alcuni atleti di primo piano a causa della pandemia di Covid non ha certamente facilitato il compito dell’allenatore federale Jan Wright. Sette equipaggi su 9 hanno raggiunto lo stadio delle semifinali in programma nella giornata di domani: due in forma diretta e più precisamente con la singolista élite Jeannine Gmelin e con il doppio maschile pesi leggeri formato da Andri Struzina e Raphaël Ahumada. Il doppio femminile di Nina Wettstein e Fabienne Schweizer così pure il singolista Scott Bärlocher si dovranno accontentare della finale C (dal 13° al 18° rango).

La zurighese Jeannine Gmelin ha vinto facilmente la sua batteria con un crono di 7’36”86. Alle sue spalle troviamo due atlete cinesi: Ling Zhang, Zifeng Wang, staccate di 5”, rispettivamente 9”. Un risultato che fa ben sperare per il prosieguo della regata. Nelle altre due batterie, le più veloci sono risultate la tedesca Alessandra Föster con un tempo di 7’31”90 e l’australiana Tara Rigney in 7’29”64, crono decisamente migliori di quello fatto registrare dell’elvetica ma va pur detto che le altre due batterie sono risultate più combattute.

Il doppio “leggero” di Andri Struzina e Raphaël Ahumada (Morges/Zugo) ha confermato i buoni risultati ottenuti nelle due precedenti regate di CdM (Belgrado e Poznan). Oggi hanno chiuso al secondo posto in 6’20”56, preceduti dai francesi Hugo Beurey e Ferdinand Ludwig.

Semifinale raggiunta, grazie ai ripescaggi da dalle singoliste “leggere” Eline Rol e Olivia Nacht, dal 4 di coppia formato da Dominique Condrau, Nils Schneider, Patrick Brunner e Jan Schäuble e dalla singolista Salome Ulrich nel contesto élite

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