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Thyago De Souza: “Un progetto solido”
Redazione
3 anni fa
Il nuovo proprietario del FC Lugano parla dei suoi guai giudiziari e di cosa intende fare con la squadra bianconera: “Con Leonid e Renzetti un passaggio di proprietà sano e tranquillo”

Il suo nome è circolato con insistenza negli scorsi giorni. Stiamo parlando di Thyago Rodrigo De Souza, il nuovo proprietario del FC Lugano, che per la prima volta ai microfoni di Ticinonews Sport si racconta, parlando dell’acquisizione del pacchetto di maggioranza della squadra bianconera e dei suoi problemi giudiziari.

Spulciando su internet sono uscite alcune cose negative associate al suo nome. Partirei proprio da questo...
“Confermo che se metti il mio nome appaiono due-tre indagini che sono successe nella mia vita. Non ero in Svizzera e non sarei in giro per il mondo se non fossi una persona al 100% integra. È una vicenda personale che purtroppo mi è successa, ma si è conclusa ed è stata archiviata. Da li in poi non ho più fatto dichiarazione ai media e ho lasciato stare”.

Questo rappresenta un problema per la SFL?
“Non credo che lo sia, ma logicamente si è molto attenti. Noi abbiamo presentato tutti i certificati possibili e ora spetta a loro decidere. Aspettiamo un sì...”.

Se arriva un sì, lei diventerà il nuovo padrone del Lugano. Facciamo un passo indietro dunque: come è entrato in contatto con Angelo Renzetti e perché si è interessato al Lugano?
“Siamo entrati in contatto con Renzetti perché c’era la volontà da parte sua di lasciare. 11 anni davanti a una società così importante, la stanchezza, la salute e la parte finanziaria...è stato un anno difficile per tutti, non solo per lui. Abbiamo quindi presentato un progetto con i piedi per terra, che può fare bene per il Lugano calcio e Lugano città. Da li abbiamo conosciuto il socio di minoranza, abbiamo parlato per parecchie ore e abbiamo capito che c’era un’ottima intesa. Le trattative sono state lunghissime: 40 giorni per trovare il punto, l’equilibrio. Tutto questo in un periodo in cui Lugano sta vivendo un momento politico importante con il progetto dello stadio. Un progetto importantissimo per la città e che il Ticino si merita. Anche il progetto calcistico con i giovani è piaciuto. Sono venuto a vedere una partita di ragazzini di 11 anni...mi ha impressionato l’educazione dei bambini al campo. Allora ho avuto la certezza di essere nel posto giusto al momento giusto. Abbiamo unito le forze, con una concordata di imprenditori italiani e al mondiale. Con Leonid e Renzetti abbiamo fatto una scelta sensata e sicura di fare un passaggio di proprietà tranquillo, sano e di avere il tempo di dimostrare quello che vogliamo fare e come”.

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