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Calcio regionale e violenza, “Stiamo perdendo arbitri”
© CdT/Gabriele Putzu
© CdT/Gabriele Putzu
Daniele Coroneo
2 anni fa
L’ultimo brutto episodio risale a domenica nell’incontro fra Savosa-Massagno e Porza, con minacce di un allenatore all’arbitro. Il presidente regionale dell’Associazione svizzera arbitri: “Rischiamo di rimanere senza direttori di gara”

Non c’è pace sui campi del calcio regionale ticinese. L’ultimo caso degno di nota risale a domenica, quando dopo solo 15 minuti dall’inizio della partita di 5a. Lega tra Savosa-Massagno e Porza al Valgersa di Savosa, l’arbitro ha sospeso l’incontro, mandando a casa giocatori e spettatori. La causa della decisione sarebbero insulti e minacce rivolte dall’allenatore del Porza all’arbitro. Secondo nostre informazioni, l’allenatore avrebbe rivolto al giudice di gara pesanti minacce alla sua integrità fisica, così come a quella dei suoi cari.

In molti lasciano
“Così non va”, premette da noi raggiunto Stefano Meroni, presidente della sezione ticinese dell’Associazione svizzera arbitri (Asa). “Episodi simili accadono settimanalmente, con giocatori e allenatori che adottano comportamenti decisamente sopra le righe”. Queste brutte scene, oltre a gettare delle macchie sulla reputazione del calcio regionale, contribuiscono a creare dei problemi concreti al mondo del pallone ticinese: “Già mancano arbitri, con episodi del genere non si fa altro che peggiorare la situazione... Sono già diversi gli arbitri che hanno lasciato i campi da calcio. L’ultimo, solo la scorsa settimana”. Il rischio di non avere più abbastanza arbitri, per Meroni, è concreto, se non attuale: al momento, ci spiega il presidente dell’Asa, in Ticino ci sono circa 110 arbitri che scendono in campo, numero già insufficiente per coprire le partite del fine settimana.

Problema esteso
Quello della violenza sui campi del calcio regionale è secondo Meroni un problema diffuso, più esteso rispetto agli episodi che regolarmente appaiono sui giornali. “Qui siamo di fronte a una partita sospesa perché un arbitro temeva per la propria incolumità”, tuona Meroni. “Siamo tutti qui per fare sport. Il rispetto deve venire prima di tutto”.

F.C. Porza: “Ci distanziamo”
Tramite un comunicato stampa, l’F.C. Porza ha voluto prendere posizione sui fatti di domenica: “Ci teniamo a precisare che ci dissociamo per l’atteggiamento, le parole e i toni utilizzati”, scrive il club. “Come società vogliamo chiedere pubblicamente scusa alla società ospitante e a tutti i tifosi, loro e nostri, che erano accorsi per passare una domenica spensierata di sport”. In merito a eventuali sanzioni che potrebbero colpire la squadra, l’F.C. Porza fa sapere di augurarsi che la Federazione ticinese di calcio non voglia “penalizzare l’intera società” per “l’atteggiamento inaccettabile di un singolo”.

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