
L’Hockey Club Lugano ha siglato un contratto valido per la stagione 2025/26 con l’attaccante (ala “left”) dal doppio passaporto inglese e canadese Brendan Perlini, nato a Guildford (Gran Bretagna) il 27 aprile 1996. Il suo profilo, scrive la società bianconera in un comunicato, "è quello di un giocatore veloce e con una presenza fisica importante (192 cm. x 96 kg.), ma allo stesso tempo estremamente dotato sul piano del talento puro e in possesso di ottime mani". Trasferitosi con la famiglia dal Regno Unito in Canada all’età di undici anni, Perlini si è particolarmente messo in evidenza in età giovanile nella Ontario Hockey League (OHL) con la maglia dei Niagara Ice Dogs. Tali prestazioni gli sono valse la partecipazione a un Mondiale U18 (medaglia di bronzo) e a un Mondiale U20 con la Nazionale canadese, ma soprattutto il dodicesimo posto assoluto nel draft NHL del 2014, subito alle spalle di giocatori come Aaron Ekblad, Sam Reinhart, Leon Draisatl, Nikolaj Ehlers e Kevin Fiala.
Un nome già noto
La carriera nordamericana di Perlini si è successivamente sviluppata tra NHL (262 partite e 81 punti con Arizona Coyotes, Chicago Blackhawks, Detroit Red Wings e Edmonton Oilers) e AHL (106 partite e 77 punti con Tucson Roadrunners, Bakersfield Condors, Chicago Wolves e Charlotte Checkers). Il nome del 29enne Perlini è inoltre noto agli appassionati svizzeri di hockey anche per aver indossato la maglia dell’Ambrì-Piotta nel campionato 2020/21 durante la pandemia (21 partite e 16 punti) e quella del Losanna durante la seconda parte della scorsa stagione (11 partite e 4 punti), dopo aver chiuso una breve esperienza in KHL con lo Spartak Mosca.
Steinmann: "È molto motivato per venire a Lugano"
“Descrivere il profilo di Perlini è semplice. È un attaccante le cui qualità si sintetizzano in tre parole: velocità, qualità tecniche e talento", afferma Janick Steinmann, General Manager dell’HCL. "È un’ala offensivamente molto valida con doti di playmaker e di scorer. È molto motivato per venire a Lugano e avere un ruolo importante nella nuova cultura della nostra squadra”.