
Dopo l'ottenimento della licenza in seconda istanza, il Bellinzona può tirare un sospiro di sollievo. Sollievo apparente perché tiene banco ancora la scelta di Pablo Bentancur di vendere la società. Non c’è ancora nessuna ufficialità, ma il patron granata ne è certo: “Voglio andare via. Me lo ha chiesto la famiglia e io sono d’accordo. Non voglio che succeda ciò che è successo a Locarno o a Chiasso. Io sono orgoglioso di aver vinto un campionato con il Lugano e il Bellinzona. Per uno straniero che non parla la lingua è un grande traguardo. Spero che quello che arrivi dopo di me non sia trattato come sono stato trattato io. Valuto queste tre proposte che sono arrivate per lasciare il più presto possibile la società in buone mani". Il patron granata spera dunque di lasciare il prima possibile le incombenze del club ad un'altra società. In questo periodo, il dirigente, sembra volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa. Alle critiche nei confronti dei tifosi più caldi che Bentancur definisce "10 figli di papà che quando incroci poi per strada abbassano la testa", si aggiungono le accuse pesanti nei confronti della politica cittadina: "La politica è sporca. Lo sport è una cosa diversa. Qua a Bellinzona mi hanno fatto sentire che è più importante la politica dello sport. A Lugano non era così", conclude Pablo Bentancur.