
Mattia Croci-Torti, allenatore dell' Fc Lugano, è sparito da Instagram. Il motivo? Troppe minacce e troppi insulti. Lo stesso è successo pochi giorni fa a Steffen: la moglie Qendresa ha ricevuto paurose minacce, tanto che la famiglia ha deciso di ritirare per il momento il figlio dalla scuola calcio. "È un fenomeno noto da tanto tempo, ma abbiamo una chiara strategia: tolleranza zero", spiega a Ticinonews Lucien Valloni, presidente della Swiss Association of Football Players. "Non accettiamo questi insulti e aiutiamo le vittime". Inoltre, se chi subisce queste violenze è d'accordo, "agiamo legalmente contro gli autori dei messaggi", aggiunge, specificando che "è importante dare un esempio".
"La tutela dei nostri dipendenti è una priorità"
Su nostra richiesta anche l'Fc Lugano ha preso posizione, spiegando come si comporta in situazioni simili.
Il tennis è uno degli sport più colpiti
I messaggi di odio sui social non sono una novità, anzi, il fenomeno è mondiale. Uno degli sport più colpiti è il tennis. Perché? Le scommesse in tempo reale sono diffusissime in questo sport, dove si può puntare praticamente su ogni servizio e alcuni degli scommettitori, poi, sfogano le proprie frustrazioni sui social. "Spero ti venga un cancro". Hanno scritto alla britannica Katie Boulter. "Spero che i russi vi uccidano tutti", alla ucraina Elina Svitolina. Mentre lo spagnolo Alvaro Cepero, che non gioca a tennis ma a padel, è stato minacciato di morte se avesse provato a vincere un match. Un’assurdità che, pensate, nel 2024 ha visto 8'000 post di questo genere nei confronti di 58 professionisti del tennis, come mostra una ricerca della britannica Signify.