Canottaggio
Agli Europei di Bled è giunta la prima medaglia per i rossocrociati
Un momento topico della finale del doppio “leggero” con l’equipaggio elvetico avanti di una mezza barca su quella ellenica.
Un momento topico della finale del doppio “leggero” con l’equipaggio elvetico avanti di una mezza barca su quella ellenica.
Americo Bottani
un anno fa
Il doppio “leggero” di Ahumada e Schäuble sul tetto d’Europa.

Splende il sole sul lago di Bled. Non solo metaforicamente. La bandiera rossocrociata è salita per la prima volta sulla cima del pennone in questo europeo, grazie alla splendida prova offerta dal doppio “leggero” di Raphaël Ahumada e Jan Schauble, imperiali durante l’intero percorso. Una medaglia d’oro più che meritata, già peraltro preannunciata dopo quanto si è visto sia nelle eliminatorie di giovedì sia nelle semifinali di ieri. Per nulla intimoriti dalla partenza rapida della formazione della Grecia, il doppio rossocrociato ha saputo ben presto reagire con una cadenza di 36/37 colpi al minuto ciò che ha consentito loro di raggiungere e superare di slancio gli ellenici già subito dopo il primo rilevamento cronometrico Ai 1000 potevano vantare un vantaggio di oltre 1”. Più staccata l’Italia che, nel frattempo aveva superato la Grecia. Posizioni immutate nell’ultimo tratto di gara. Di tutto rispetto il valore cronometrico fatto segnare dall’armo elvetico: 6’13”81.  Fuori dal podio: Cechia, Ucraina e Irlanda, classificatesi nell’ordine.  Una medaglia che appare di buon auspicio per le finali A di domani dove avremo in gara ancora ben 5 formazioni: due e quattro senza maschile, singolo femminile in campo élite e i singolisti pesi leggeri: Andri Struzina ed Eline Rol, oltre alla finale B del doppio femminile.

 

In mattinata si sono svolte le ultime due semifinali che hanno visto altrettante vittorie rossocrociate: con il due senza maschile di Andrin Gulich e Roman Röösli e con la singolista Aurelia-Maxima Janzen.

 

Gulich e Röösli, entrambi esponenti del SC Sempach, hanno compiuto una gara, possiamo ben dire,  perfetta, senza sbavature, così come fatto sia nella prima regata di Coppa del mondo di Zagabria, sia giovedì nella prova d’esordio. Hanno saputo intelligentemente tenere a bada la formazione spagnola che ha cercato insistentemente di mettere in difficoltà i rossocrociati. Senza successo .Alle spalle di Svizzera e Spagna, staccata di 4” troviamo la Serbia. Nell’altra semifinale ai primi tre posti, nell’ordine, troviamo Gran Bretagna, Romania e Lituania. Britannici. Si preannuncia una finale al cardiopalma visti i tempi fatti segnare in mattinata in entrambe le manche.

 

Aurelia-Maxima Janzen non finisce di stupire.  L’atleta in forza alla società malcantonese – la più giovane dei partecipanti (compirà 20 anni il prossimo 27 dicembre) -  si è alternata al comando con la bulgara Desislava Angelova e la serba Jovana Arsic sino al terzo rilevamento cronometrico metri per poi sferrare l’attacco deciso nel tratto finale che le ha consentito di tagliare il traguardo con un comodo vantaggio sulle dirette avversarie: 2”52, rispettivamente 4”62.  Domani la Janzen, ritroverà la spagnola Virginia Diaz Rivas, già incontrata in CdM, la forte olandese Karolien Florijn e la lituana Leva Adomariciute.

 

Oggi la Svizzera era presente in altre tre finali: nel doppio pesi leggeri, nel quattro di coppia élite in campo femminile e nel singolo PR1. Tutti e tre gli equipaggi hanno concluso al sesto posto, senza mai entrare nel vivo della gara.  Soddisfatta, comunque, la locarnese Claire Ghiringhelli alla sua prima esperienza internazionale nei para rowing. “La mia selezione per la squadra svizzera per questo Europeo rappresentano un buon inizio nell’ambito del progetto Olimpiadi 2024.  Nella finale A ho potuto confrontarmi con le 5 migliori esponenti europee di questa categoria”. Nella finale B del 4 di coppia, la Svizzera ha chiuso al 4° rango preceduta da Norvegia, Germania e Lituania.