
Per Marco Schällibaum non è stata una partita come tutte le altre, inutile nasconderlo.Contro il suo Chiasso, che guidava fino a tre settimane fa, Schällibaum poteva umanamente tradire delle emozioni.
E in fondo, è stato così:"Ammetto che non poteva essere una partita come tutte le altre anche perché fino a poco fa ero seduto sulla panchina del Chiasso. Però sono contento di com'è andata sabato, a parte il pareggio che non era ciò che mi aspettavo. A parte questo però sono felice che Fabio Galante e Riccardo Bellotti mi abbiano salutato calorosamente, che ci siamo abbracciati e ritrovati".
I giocatori come hanno reagito?"Quasi tutti mi hanno dato la mano. Certo, magari qualcuno non ha ancora digerito il mio passaggio all'Aarau, ma è naturale".
Credo che si possano capire o no?"Sì, certo, però sono contento perché credo che la maggior parte della gente abbia capito il mio passaggio all'Aarau, nonostante sia conscio di aver deluso qualcuno con la mia decisione".
Molti non l'hanno ancora digerita: la rispieghiamo?"Prima di tutto devo dire che non è stata una decisione facile ma adesso sono contento di averla presa. Non è stata una scelta puramente sportiva, anche se Aarau è una piazza importante e sono convinto che tornerà presto nel calcio che conta. La mia è stata però una decisione prettamente personale. Purtroppo a Chiasso, soprattutto la sera, mi sentivo triste e solo e alla mia età queste cose diventano insopportabili".
Cosa le mancava?"Mi mancavano la mia famiglia e mia mamma, che ha bisogno di me. Adesso ce l'ho più vicina e devo dire che la qualità della mia vita è sensibilmente migliorata. Ora sono un uomo più felice".
Di Chiasso che ricordi ha?"Ricordi bellissimi, sono stati 8 mesi intensi e ricchi di grandi relazioni personali. Poi però, anche se non sono una persona egoista, ho dovuto pensare a me".
L'Aarau però è ultimo: come la sta vivendo?"La stiamo vivendo tutti male ovviamente ma sono convinto che risaliremo la china. C'è la qualità per fare bene e per lasciare questa brutta posizione. Contiamo di farlo presto".
Luca Sciarini
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