Daniele Raffa
Un Ticino accessibile per tutti: il Nodo intermodale di Locarno-Muralto è un passo nella giusta direzione
Redazione
2 giorni fa
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Come cittadino ticinese e persona con disabilità, ho imparato a leggere i progetti non solo con gli occhi della funzionalità tecnica o del costo finanziario, ma soprattutto con quelli della dignità e dell’inclusione. Per questo guardo con convinzione e solidarietà al progetto del Nodo intermodale di Locarno-Muralto.

 

Il progetto non è solo una questione urbanistica o viaria, ma una questione anche sociale. Oggi la stazione di Locarno presenta evidenti criticità che ogni persona con mobilità ridotta conosce fin troppo bene: marciapiedi non accessibili, percorsi confusi, attraversamenti pericolosi, collegamenti tra bus e treni disorganizzati, impossibilità di salire su un bus in modo autonomo. Questo genera disagio, esclusione e spesso anche rinuncia a muoversi in autonomia. E non parliamo solo di disabili in carrozzina: anche le persone anziane, i genitori con passeggini, i turisti con valigie meritano infrastrutture accessibili, moderne e sicure.

 

Abbiamo investito nei nodi intermodali di Chiasso (6.4 milioni), Mendrisio (8 milioni), Bellinzona (18.7 milioni), Giubiasco (7.8 milioni), Biasca (6 milioni) e Lugano (quasi 60 milioni). Questi investimenti sono stati sostenuti con convinzione da tutto il Cantone, perché c’è consapevolezza che una rete di trasporto efficiente e accessibile in ogni angolo del Ticino è un vantaggio per tutti.

 

Ecco perché mi sorprende la levata di scudi contro il progetto locarnese. Al di là delle proprie convinzioni e della propria ideologia, credo che l’interesse pubblico – quello vero – sta nell’offrire a tutti i cittadini pari diritti di movimento, sicurezza e accesso ai servizi. Io non vedo il  Nodo intermodale di Locarno-Muralto come un favore a qualcuno, ma bensì un passo verso un Ticino più inclusivo e moderno; che permetta ad ogni cittadino, indipendentemente dalla sua condizione, di muoversi liberamente e con dignità. Da politico e da persona che ogni giorno affronta barriere visibili e invisibili, ribadisco che non possiamo accettare che il diritto alla mobilità resti ostaggio del timore del cambiamento.

 

È il momento di costruire un Ticino dove ogni nodo della rete pubblica sia davvero un punto di connessione, non di esclusione. Sì al Nodo intermodale di Locarno-Muralto, perché l’accessibilità non è un’opzione. Sosteniamo il Locarnese e votiamo sì il 15 giugno 2025.

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