Tiziano Galeazzi
Uffici regionali di collocamento URC c'è molto da migliorare
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
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Gli URC in Ticino si dedicano anche a fornire strumenti e corsi volti a facilitare il re-inserimento lavorativo, ci sono però evidenti critiche e insoddisfazioni circa la loro efficacia e pertinenza.  Le testimonianze e le esperienze personali  rese anche pubbliche,  sollevano  ancora interrogativi sulla loro capacità di soddisfare le esigenze reali e specifiche dei disoccupati, evidenziando la necessità di un approccio più mirato e individualizzato.

Gli URC si concentrano più su piani occupazionali temporanei e corsi di riqualifica, piuttosto che fornire effettive opportunità di lavoro a lungo termine. 

Sembrerebbe che le priorità negli obiettivi di coloro che operano negli URC siano proprio indirizzati a questi corsi infiniti e molte volte anche non direttamente adatti alla persona singola in cerca di un vero lavoro senza poi dimenticare che negli obiettivi vi siano le "sanzioni" e questo risulta essere scandaloso se confermato.  

Non dimentichiamo poi che esiste un gruppo di consulenti "aziendali", i quali dovrebbero trascorrere meno ore in ufficio a compilar statistiche e molte di più in loco tra le aziende per capir meglio le esigenze che quest'ultime hanno. 

Questo proprio nell'interesse delle persone in cerca d'impiego cosi come il giusto datore di lavoro che necessita di manodopera. 

Altro esempio sta nell'incentivo per gli over50 proposto "casualmente" prima delle ultime elezioni cantonali dello scorso aprile e poi nessuno ha più avuto notizie. Insomma si continua ad elogiare l'eccellenza di queste strutture URC modernizzate e compatibili con la situazione lavorativa odierna, ma alla fine le lamentele non cessano a moltiplicarsi, tra cui molte volte anche i modi di alcuni funzionari poco gentili  e molto autoritari.  

Questo tema lo trattai qualche anno fa con un paio di atti parlamentari e con una visita direttamente a chi di dovere a Bellinzona, ma ultimamente mi rendo conto che non è cambiato molto d'allora, visto che continuo a raccogliere disagi e leggere lamentele sui media. E' pur vero che molto spesso ci si lamenta anche per un nulla, ma qua in gioco vi sono delle persone che si trovano in una situazione voluta o meno, senza lavoro e con una fragilità psicologica ed emotiva molto delicata. Perdere un impiego e non riuscire a reinserirsi nel mondo del lavoro per moltissime persone corrisponde a una sconfitta personale non solo in termini monetari ma anche sul piano dell'autostima, della salute e sul piano sociale e famigliare. Sul tema ci tornerò presto.

Tiziano Galeazzi, Municipale Lugano e Gran consigliere

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