UDC
Tre sì e due no alle votazioni del 18 giugno
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
10 mesi fa
Il presente contributo è l’opinione personale di chi lo ha redatto e non impegna la linea editoriale di Ticinonews.ch. I contributi vengono pubblicati in ordine di ricezione. La redazione si riserva la facoltà di non pubblicare un contenuto o di rimuoverlo in un secondo tempo. In particolare, non verranno pubblicati testi anonimi, incomprensibili o giudicati lesivi. I contributi sono da inviare a [email protected] con tutti i dati che permettano anche l’eventuale verifica dell’attendibilità.

L’UDC Ticino invita la popolazione a votare due volte SI ai temi cantonali in votazione (l’apertura dei negozi in zone turistiche e la deduzione dei premi di cassa malati dei figli). Invece, in ambito federale, l’UDC accetta l’imposizione minima per le multinazionali OCSE/G20, ma esorta il popolo a non cadere nella trappola della Legge divoratrice di energia bocciando l’utopica legge sul clima. Invita anche a mettere un termine all’onnipotenza dello Stato votando NO alla legge Covid-19. Il comitato cantonale e la direttiva dell’UDC Ticino hanno preso posizione sui temi cantonali e federali in votazione il 18 giugno 2023 e invitano la popolazione a votare due volte SI alle cantonali e un SI (OCSE) e due NO (Covid-19 e legge sull’energia) alle federali.

Temi cantonali

SI alla legge sull’apertura dei negozi. Concedendo ai negozi una certa flessibilità delle aperture ai negozi in zone turistiche con superfici massime di 400 m2 e alcune deroghe per le aperture domenicali si aiutano i piccoli commercianti, si promuove il turismo e si contrasta la concorrenza italiana.

SI alla modifica della legge tributaria, SI alla deduzione dei premi di cassa malati dei figli. Davanti al costante aumento dei premi di cassa malati, la deducibilità del premio di cassa malati è una misura semplice e immediata che andrà direttamente a beneficio del ceto medio.

Temi federali

SI alla attuazione dell’imposizione minima dell’OCSE per garantire che che il gettito fiscale delle grandi aziende internazionali rimanga in Svizzera e non venga disperso all’estero. A livello europeo, le multinazionali con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di franchi verranno tassate con un’imposizione minima del 15%. Se un paese scende al di sotto del 15%, gli altri paesi saranno autorizzati a raccogliere la differenza. Se la Svizzera non dovesse alzare le imposte per le poche multinazionali in questione, rinuncerebbe volontariamente a 1-2,5 miliardi di Franchi di tasse all’estero.

NO alla legge divoratrice di elettricità che con il pretesto della protezione del clima vieterà in prospettiva tutte le fonti energetiche fossili, imponendo uno scenario di elettrificazione estremista, impraticabile e ad un prezzo altissimo che pagherà la popolazione e le PMI. Voler sostituire il fossile con energia elettrica così radicalmente, si trasformerà in un disastro per l’approvvigionamento energetico della Svizzera, distruggerà il nostro paesaggio con parchi eolici e fotovoltaici e farà esplodere i costi della vita, dagli affitti al cibo. Secondo uno studio dell’EPFL i costi per il consumo energetico procapite potrebbero aumentare da 3'000 franchi circa a 9'600 franchi! La Svizzera non è tecnicamente pronta a potenziare la propria produzione energetica alternativa in modo così massiccio. E’ una legge ideologica e utopica e indebolirà la competitività delle aziende e dei prodotti svizzeri.

NO alla proroga della Legge Covid-19: Con la Legge di emergenza il Consiglio federale può limitare la libertà della popolazione in qualsiasi momento. Dopo tre anni di onnipotenza dello Stato, oggi non vi è alcuna giustificazione per tali massicce violazioni dei diritti fondamentali.

I tag di questo articolo