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Tiziano Galeazzi - Il post 14 aprile a Lugano
Redazione
12 anni fa

In questo mio contributo, vorrei toccare alcuni punti sensibili che potrebbero essere analizzati e portati avanti dopo il 14 aprile da coloro che faranno parte del nuovo esecutivo e legislativo di Lugano. Finanze: Tutti sono al corrente del rialzo imposto al moltiplicatore, dal 70% al 73%, preciso indicatore del fatto che i soldi in cassetta siano ormai pochi, mentre le spese della municipalità sono inesorabilmente in aumento, con un deficit oramai consolidato e strutturale. Alla nuova compagine municipale e al nuovo legislativo (CC) toccherà quindi il compito di affrontare seriamente una “revisione globale dei compiti della città”: rivedere tutti i dicasteri, i progetti e le opere, in ottica sia di contenimento dei costi sia di posizionamento di ciascuna iniziativa nella scala di priorità. Ad oggi vi sono impegni già approvati per oltre 300 milioni ma mi chiedo, ad esempio, come si possa pensare di realizzare un’opera quale il nuovo stadio e palazzetto dello sport con 100 milioni, senza l’aiuto di privati. Temo che per qualche anno rimarrà un bel progetto solo sulla carta, un po’ come lo stadio del Bellinzona. Le periferie: La Grande Lugano non è composta solo dalla città in sé ma comprenderà zone e paesi che andranno integrati con nuove infrastrutture e servizi. In questa campagna elettorale ho assistito a dibattiti di candidati dei diversi partiti e devo dire che in pochi hanno approcciato la questione periferie, magari perché personalmente toccati in quanto provenienti, ad esempio, dalla Valcolla. E’ un peccato che i “candidati cittadini” non arrivino a pensare a questi paesi che, dopo tutto, chi contro e chi a favore, dalla metà di aprile faranno parte della Grande Lugano. Esistono aree da analizzare e migliorare, come i servizi pubblici, le canalizzazioni e le strade. Sembra sciocco scriverlo, ma in una delle mie passeggiate tra Sonvico e Madonna d’Arla mi sono imbattuto in una strada di collegamento con Villa Luganese che sembra un campo di patate o, peggio, una strada bombardata. Confrontandomi coi residenti, ho potuto capire che vi sono però anche altre esigenze, di ben più ampia portata, servizi di primaria necessità come le tubature per l’acqua potabile, le scuole, i pompieri e la polizia, questi ultimi attualmente coperti in parte tramite accordi con la Capriasca, ma che da metà aprile passeranno sotto la giurisdizione di Lugano che, ancora una volta, si troverà a gestire e ripianificare i propri servizi e uomini che, ahimè, specie nel corpo di polizia, sono carenti. Mobilità lenta: Non entro nel merito per ragioni di spazio ma una nota è di dovere. Andando a correre di tanto in tanto sul lungo fiume Cassarate in compagnia del mio vecchio walkman anni ’90, dalla parte pedonale da Pregassona verso Viganello, mi sono più volte chiesto come mai un sentiero del genere sia sempre fangoso (terriccio dissestato con, spesso e volentieri, qualche “regalino” canino che il padrone dell’amico a quattro zampe non si è curato di raccogliere) e non illuminato, nonostante in inverno la notte cali presto, in orario dei rientri a casa dei lavoratori. Su questo tragitto mi capita di incrociare persone di ogni età e sesso, anche molte signore sole, e penso a cosa succederebbe se nel buio totale fossero aggrediti da una persona mal intenzionata. Nessuno vedrebbe e nessuno potrebbe intervenire. Sono del parere che delle luci, magari ad energia solare, andrebbero piazzate al più presto in quel sentiero. Sicuramente vi saranno altre zone simili. Cerchiamo di scoprirle e renderle sicure, perché uno dei compiti dell’amministrazione comunale è la salvaguardia del benessere, dei servizi e della sicurezza della propria popolazione. Tempo libero: Sarà colpa della crisi o del PVP di oggi ma a Lugano, da qualche anno, ci si è resi conto che la città sta sprofondando sempre più in un abisso di tedio e inattività. Girando la sera ci si accorge della desertificazione cittadina e, parlando con gli esercenti, le lamentele sono sempre l

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