
Il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSSE) utilizza strumentalmente l’argomento Covid-19 per screditare la necessità di acquistare nuovi aerei da combattimento. Ma quello che questa crisi ci ha dimostrato è che abbiamo più che mai bisogno del nostro esercito per proteggerci da qualsiasi imprevisto. Questa crisi legata alla diffusione pandemica del Covid-19 ci ha davvero colto tutti di sorpresa. Di conseguenza, abbiamo dovuto adattarci rapidamente alla situazione per combattere il virus e proteggere la popolazione. Il Consiglio federale ha deciso di impiegare complessivamente circa 8’000 soldati nella lotta contro il virus. Il fatto che il nostro esercito sia organizzato come un sistema globale, ha fatto sì che si potesse mobilitare su vari fronti, dalla protezione delle frontiere al sostegno agli ospedali. Lo abbiamo visto molto bene anche in Ticino, dove l’intervento delle nostre forze armate è stato molto apprezzato dal nostro sistema sanitario, che si è ritrovato fortemente sotto pressione. Secondo il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, finora sono state 370 le richieste puntuale da parte dei Cantoni nei confronti dell’esercito e circa richieste 70 sono ancora aperte. Se vogliamo che le nostre forze armate possano continuare a difenderci nelle situazioni di crisi, dobbiamo fornire loro i mezzi per farlo, e un modo efficace è certamente acquistare nuovi aerei da combattimento. Non si tratta affatto di un acquisto di lusso, ma semplicemente di un acquisto di necessità, pensato per il bene pubblico. I nostri caccia stanno diventando obsoleti, quindi è normale ed essenziale sostituirli per garantire la continuità e la sicurezza della nostra popolazione.
Stefano Dias, membro di comitato Verdi Liberali Ticino e Controllore del Traffico aereo
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