Filippo Pfister e Giovanni Poloni
Sopra la Vita, Sotto l'Autostrada: una visione per il Mendrisiotto che non ammette rinvii
©Gabriele Putzu
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Redazione
9 giorni fa
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La qualità di vita nel Mendrisiotto è messa a dura prova dal traffico ormai insostenibile. L’impatto acustico e paesaggistico dell’A2 è un problema crescente, che necessita non di palliativi, ma di una soluzione definitiva. Per questo motivo, la proposta lanciata dal PLR di valutare per quanto possibile di interrare il tratto che va dal ponte-diga fino a Chiasso – in cui in zone densamente popolate mancano addirittura i ripari fonici – non è un sogno irrealizzabile, ma una necessità urbanistica, ambientale e sociale. Un modo di progettare che guardi al domani e non al passato.

Ultimamente il dibattito si è riacceso, con alcune forze politiche che auspicano a loro volta un intervento, seppur parziale. Ad esempio, un’interrogazione a firma UDC si limita a chiedere al Municipio di Mendrisio lo studio di una copertura autostradale su un tratto molto limitato, senza inserire il progetto in una visione d'insieme, né proporre misure collaterali come la mitigazione fonica, la valorizzazione del territorio o il coordinamento con gli altri Comuni della regione. È positivo che anche altri partiti riconoscano l’urgenza del problema, ma serve molto di più che una strumentale interrogazione per affrontare una sfida così complessa.

Il Municipio di Mendrisio ha comunque chiarito la propria posizione che, anche se può non coincidere con le aspettative più radicali, merita rispetto. Il Municipio ha spiegato con trasparenza che servono studi seri, costi sostenibili e una pianificazione coordinata e non ha detto “no” in assoluto all’idea di riqualificare l’area attraversata dall’autostrada. In altre parole: servono le condizioni giuste, e non slogan.

La visione che il PLR sostiene con la sua petizione è certamente ambiziosa: non si tratta semplicemente di mettere un tetto all'autostrada per risolvere un problema puntuale, ma di ripensare globalmente l'intero asse viario, liberando il territorio dall’asfalto (e da alcuni bruttissimi viadotti) così come dal rumore che affligge una regione intera. La petizione ha portato già un primo risultato concreto: la presentazione da parte dei presidenti dei partiti di Governo di una mozione che chiede di approfondire un nuovo modo di costruire e progettare le infrastrutture che tenga conto dei disagi causati dalla situazione attuale. Non è sicuramente spendendo 2 miliardi per il progetto PoLuMe che la qualità di vita e del territorio miglioreranno.

È vero che l'A2 è di competenza federale (Albert Rösti, UDC, speriamo che ci ascolti), tuttavia l'esperienza dimostra che le grandi opere si realizzano unicamente se vi è una forte volontà e pressione politica locale. La petizione e la mozione presentata al Consiglio di Stato mirano esattamente a questo: creare una base popolare e politica unanime e trasversale che obblighino Berna e l'USTRA a inserire questo progetto nelle pianificazioni future come una priorità assoluta per il Ticino.

La petizione guarda al futuro del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Melide, Bissone, Melano, Maroggia, Rovio e Arogno) come regione coesa che merita più di qualche muro antirumore o di una copertura spot. Meritiamo un'operazione di ricucitura urbanistica (e non certo una terza corsia per TIR!) che permetta ai cittadini di vivere in un ambiente finalmente libero dal traffico costante. Invitiamo quindi a sostenere la petizione e a unirvi alla nostra visione: una regione che sceglie la qualità di vita, la sostenibilità e il coraggio di pretendere le grandi opere necessarie per il suo futuro. L’invito è rivolto a tutti, anche a chi dagli altri partiti chiede interventi sull’A2. “Sopra la vita, sotto l'autostrada” non è uno slogan politico ma una battaglia di civiltà che si può vincere solo tutti insieme.

Filippo Pfister, Presidente PLR Mendrisio, e Giovanni Poloni, Vicepresidente PLRT

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