Daniele dell'Agnola
Salvare la biblioteca delle biblioteche a Biasca
Redazione
un mese fa
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Bibliomedia non è solo una biblioteca. Nella Svizzera italiana è diventata un vero motore culturale: in questi anni ha organizzato più di mille eventi tra letture, concerti, spettacoli e incontri con autrici e autori. È stata, ed è, un collante intergenerazionale che unisce bambini, adulti e anziani attorno a storie, musica, teatro e momenti di condivisione.

Nel gennaio 2024 numerosi consiglieri comunali hanno presentato una mozione chiedendo al Municipio di garantire un futuro a Bibliomedia nel progetto del nuovo istituto scolastico della Bosciorina: un investimento da 31 milioni di franchi che comprende anche la nuova casa anziani e che prevede la demolizione dello stabile cantonale in cui oggi si trova Bibliomedia. Si tratta di investimenti di portata storica e proposte estremamente coraggiose da parte del Municipio.

Nella Mozione si proponeva di 

·      mantenere Bibliomedia a Biasca con una sede moderna e adeguata, capace di integrare altre associazioni e creare uno spazio vivo e di forte impatto per la popolazione; 

·      valutare una sede ridimensionata nello stesso comparto; 

·      oppure, se proprio Bibliomedia fosse costretta a lasciare Biasca, almeno prevedere una biblioteca scolastica integrata, con spazi di lettura, ascolto e incontro, collegata alla nuova scuola media. Questa ipotesi, pur essendo di ripiego, implicherebbe comunque uno studio serio da parte del Comune per rendere l’operazione aperta e coerente al contesto.

La mozione tutt’ora inevasa, è del gennaio 2024. Immagino ci sia stato, in questo tempo, un lavoro di approfondimento per cercare di trattenere nella regione un’istituzione che porta benefici. Bibliomedia fornisce libri e allestisce biblioteche in tutto il territorio, mobilio compreso; organizza corsi di formazione, serate gratuite, doposcuola, festival per famiglie; sostiene progetti fondamentali come Nati per leggere

Studi di rilievo internazionale dimostrano che la lettura, dalla prima infanzia fino all’età avanzata, migliora il benessere psicologico e cognitivo, rafforza le capacità critiche, riduce le disuguaglianze educative e ha effetti positivi sulla salute. In una società in cui le disuguaglianze spezzano legami e si fomenta rabbia e divisione, bambini e anziani hanno bisogno di spazi di attenzione, ascolto, stimolo e socialità strutturati. Perché le storie sono i mattoni essenziali per la costruzione della nostra identità. Siamo fatti di storie.

Siamo poco abituati a lavorare con visioni a lungo termine, e molto sollecitati dall’immediatezza dei messaggi. Sembrerà strano sapere che la ricerca scientifica mostra dati impressionanti: i lettori hanno più probabilità di trovare lavoro e meno probabilità di commettere reati. Con vantaggi concreti in termini di partecipazione fiscale e di sicurezza sociale. 

Ieri un caro amico mi ha chiesto: «È compito del Comune di Biasca costruire un edificio per Bibliomedia? Perché dovremmo occuparcene noi?» La domanda è legittima. Provo a rispondere:

  1. Bibliomedia riceve mezzo milione di franchi all’anno per svolgere il proprio mandato come fondazione. Oggi si trova in uno stabile del Cantone che sarà demolito per fare spazio all’istituto comunale: è comprensibile che il Comune discuta il tema con gli interessati e cerchi una soluzione.
  2. È un servizio che la politica ha voluto 25 anni fa (tra i lungimiranti, anche Alfredo Giovannini), portando a Biasca posti di lavoro. A questi si aggiungono le tremila persone che si sono esibite negli anni – artiste e artisti pagati per la loro professionalità – con un impatto economico positivo per la Regione. 
  3. Non si tratta di “costruire Bibliomedia” dal nulla, ma di progettare spazi che abbiano un senso intergenerazionale: tra scuola, casa anziani e associazioni storiche del paese, questo ente può essere il motore di un luogo di connessione sociale, con finanziamenti esterni e un ruolo da catalizzatore. Questo significa investire. Oltre ad alzare i muri e a promuovere lavoro per le aziende con grande coraggio (riconosciamolo) in un periodo storico difficile, diamo vita allo spazio costruito.
  4. Se le prime ipotesi non dovessero essere percorribili, il Comune potrebbe forse mantenere Bibliomedia a Biasca integrandola nella scuola media, in uno spazio già previsto. I costi per il Comune sarebbero minori, ma il valore aggiunto rimarrebbe.

Non so se ho convinto il mio caro amico. Però ha detto che ci penserà. Per ora rimane aperta una mozione, strumento politico importante che permette ai consiglieri comunali di esprimersi nel loro ruolo, di portare proposte, di dare voce alla cittadinanza.

Il Municipio di Biasca non sta ignorando questo atto, perché i politici locali sanno ben dare senso alla democrazia e alla collaborazione. Si tratta, ora, di lavorare con le forze a disposizione su scelte coraggiose. Sono fiducioso! 

Se perdessimo un centro come Bibliomedia, sarebbe una sconfitta clamorosa per Biasca e per le Tre Valli.

Daniele Dell’Agnola, autore di narrativa e docente SUPSI

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