Fabio Monti
Ricucire il territorio: estendere le coperture autostradali anche al Mendrisiotto
Redazione
3 giorni fa
Il presente contributo è l’opinione personale di chi lo ha redatto e non impegna la linea editoriale di Ticinonews.ch. I contributi vengono pubblicati in ordine di ricezione. La redazione si riserva la facoltà di non pubblicare un contenuto o di rimuoverlo in un secondo tempo. In particolare, non verranno pubblicati testi anonimi, incomprensibili o giudicati lesivi. I contributi sono da inviare a [email protected] con tutti i dati che permettano anche l’eventuale verifica dell’attendibilità.

In Ticino si sta finalmente affermando una visione che unisce coraggio urbanistico, sensibilità ambientale e intelligenza economica: la copertura delle autostrade per restituire territorio alle persone e alla natura. Il Progetto Alto Vedeggio (PAV), giunto oggi a maturità tecnica e progettuale, è il simbolo di questa svolta. Ma il suo valore va ben oltre i 770 metri di A2 da ricucire a Rivera: esso rappresenta un modello replicabile, in particolare anche nel Mendrisiotto, la regione più densamente costruita e trafficata del Cantone.

Le motivazioni

Ecco quattro ragioni concrete per cui il Ticino dovrebbe puntare con decisione su un’estensione capillare della copertura autostradale, partendo proprio dalle aree più fragili e urbanizzate:

1. Ricucire territori e comunità separate dal traffico

Le autostrade hanno portato progresso e mobilità, ma in molti casi hanno spezzato in due centri abitati, isolato quartieri, compromesso la coesione territoriale. Coprire questi tratti significa rimettere in comunicazione territori divisi, creando continuità paesaggistica e umana. Rivera, Mezzovico, ma anche Balerna, Mendrisio, Coldrerio ne sarebbero beneficiari diretti.

2. Restituire spazio alla natura e all’agricoltura

Ogni metro quadro recuperato da una copertura autostradale può diventare verde pubblico, area agricola o parco fotovoltaico. In un Mendrisiotto soffocato dal cemento e inquinato dal traffico, questa prospettiva è più che mai urgente. La copertura dell’A2 non è solo una questione estetica: è un investimento ambientale e sanitario.

3. Attivare economie circolari e filiere locali

Come dimostra il PAV, la copertura autostradale può diventare un cantiere virtuoso, dove confluiscono: materiali di scavo, imprese locali attive nel riuso di inerti, produttori e gestori di energia solare. Si tratta di una nuova filiera economica, verde, innovativa e radicata sul territorio. Il Mendrisiotto, con la sua vocazione industriale, potrebbe giocare un ruolo da protagonista.

4. Costruire infrastrutture pubbliche che durano e migliorano la qualità della vita

I costi ci sono, ma anche i benefici: valorizzazione immobiliare, riduzione del rumore, attrattività turistica, nuovi spazi pubblici. Le esperienze di Schwamendingen, Grono o Bellinzona lo dimostrano: coprire l’autostrada è un’opera pubblica strategica, destinata a ripagarsi nel tempo.

Il Mendrisiotto merita questo salto di qualità

Serve la volontà politica, serve la collaborazione tra Comuni e Cantone, ma soprattutto serve il coraggio di immaginare un territorio riconciliato con se stesso. L’autostrada, da ferita, può diventare cucitura. Sta a noi decidere quanto grande sarà questo passo. Per sostenere questa visione, invito tutte le cittadine e i cittadini a firmare la petizione "Sotto l’autostrada, sopra la vita", promossa per chiedere una strategia coordinata e ambiziosa di coperture autostradali su tutto il territorio cantonale, a partire dalle aree più sensibili come il Mendrisiotto.

Fabio Monti, presidente PLR  Distretto del Luganese

I tag di questo articolo