Partito Comunista
Revisione della Legge sul servizio civile: il Partito Comunista pronto al referendum!
©Chiara Zocchetti
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Redazione
17 giorni fa
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Oggi il parlamento si è pronunciato in via definitiva sulla revisione della Legge sul servizio civile (LSC) promossa dal Consiglio federale e già approvata in giugno dal Consiglio nazionale. Le varie misure previste da tale riforma, volta a ridurre il numero di ammissioni al servizio civile sostitutivo, prevedono numerose restrizioni per chi matura un conflitto di coscienza nel corso del proprio servizio militare. In particolare, la revisione della LSC renderà molto più oneroso il passaggio al servizio civile dopo lo svolgimento della scuola reclute, allungandone la durata e rendendone più rigida la pianificazione. Come ha sottolineato la Federazione svizzera per il servizio civile (CIVIVA), si tratta di un attacco frontale al diritto costituzionale all’obiezione di coscienza, contro il quale è già stata annunciato il lancio di un referendum.

Il Comitato Centrale del Partito Comunista esprime la sua preoccupazione per questo grave attacco al servizio civile. Il diritto a prestare tale servizio è stato ottenuto dopo decenni di lotte antimilitariste e di incarcerazioni a danno degli obiettori di coscienza. La rimessa in discussione di tale conquista non può passare oggi sotto silenzio: il clima di crescente tensione internazionale e la pericolosa tendenza al riarmo che stanno investendo anche il nostro paese rischiano infatti di rendere sempre più concreto l’impiego di forze armate svizzere in conflitti all’estero. Ancora pochi mesi fa, lo stesso capo dell’esercito Thomas Süssli paventava ad esempio l’invio di soldati elvetici in Ucraina (oltre a quelle che già operano per conto della NATO in Kosovo). Per il Partito Comunista, da tempo impegnato contro le ingerenze di USA e UE nella nostra politica nazionale, la tutela del servizio civile va dunque inserita nella più ampia battaglia per la pace e per la neutralità svizzera.  

 

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