Giovani UDC Ticino
Primo maggio: Festa dei lavoratori o teatro ideologico della sinistra?
Redazione
2 giorni fa
Il presente contributo è l’opinione personale di chi lo ha redatto e non impegna la linea editoriale di Ticinonews.ch. I contributi vengono pubblicati in ordine di ricezione. La redazione si riserva la facoltà di non pubblicare un contenuto o di rimuoverlo in un secondo tempo. In particolare, non verranno pubblicati testi anonimi, incomprensibili o giudicati lesivi. I contributi sono da inviare a [email protected] con tutti i dati che permettano anche l’eventuale verifica dell’attendibilità.

Invece di celebrare le “conquiste degli operai”, anche nella giornata odierna molte piazze si trasformano nel teatro delle varie assurdità della sinistra. Oggi è solo l’apice delle proteste che vanno avanti tutto l’anno, che bloccano i nostri centri cittadini e che spesso vengono accompagnate da atti vandalici. Dalla “giustizia climatica” ai “diritti” di minoranze sempre più scollegati dai doveri, dalla crociata contro i “ricchi” alla criminalizzazione dell’impresa privata, fino alla vergognosa glorificazione di Hamas. Il pretesto cambia, ma l’obiettivo delle proteste resta lo stesso: imporre tasse e divieti, ossia l’agenda politica che distrugge opportunità e penalizza chi si rimbocca le maniche tutti giorno.

Come questo debba aiutare gli operai rimane un mistero

Ringraziamo chi fa le consegne a domicilio, chi coltiva la terra, chi lavora nei cantieri, chi ripara, chi lavora per le organizzazioni di pronto soccorso, e tutti gli altri che ogni mattina si alzano rimboccandosi le maniche. Ma ringraziamo anche chi mette in gioco i propri risparmi aprendo nuove attività, creando posti di lavoro per noi ticinesi. Noi, Giovani UDC Ticino, chiediamo per tutti i lavoratori e gli imprenditori che venga difeso il loro diritto a lavorare e di creare. Siamo contro uno Stato ideologizzato che scoraggia il lavoro onesto e l'assunzione di rischi espropriandone i frutti attraverso tasse e burocrazia. Per noi, il lavoro e l’imprenditorialità devono valerne la pena: devono essere riconosciuti, tutelati e incentivati, non ostacolati. In questo 1° maggio, non ci uniamo a chi causa clamore. Noi stiamo con chi lavora.

I tag di questo articolo