Il Parlamento ticinese ha bocciato il consuntivo 2023, inviando un segnale politico che non può che destare preoccupazione per il proseguo delle attività parlamentari. Questa decisione non solo mette in discussione il lavoro svolto fino ad ora, ma lascia anche poche speranze per la definizione del preventivo 2025, un documento cruciale per il futuro del nostro Cantone. In un periodo caratterizzato da incertezze e sfide economiche, tutti i partiti dovrebbero fare un passo indietro e cercare di trovare compromessi utili per il bene comune. Invece, assistiamo a una crescente polarizzazione ideologica, a ripicche personali e alla difesa di interessi particolari, che spesso non coincidono con quelli della popolazione nel suo complesso. La bocciatura del consuntivo non è solo un voto contrario su un documento, ma è la manifestazione di un distacco dalla realtà da parte di tutti i partiti, alcuni in particolare.
Durante periodi difficili e complicati, ognuno dovrebbe fare un passo indietro e cercare di trovare il compromesso, mentre ora ci troviamo a sempre più feroci combattimenti ideologici, ripicche, difesa di propri interessi o solamente dei propri elettori (per esempio i lavoratori statali) mentre ora più che mai bisognerebbe unirsi, smettere di litigare e utilizzare il sapere e le capacità individuali per trovare soluzioni che possano togliere il Ticino da una situazione oggettivamente complicata. Oggi per esempio, apprendiamo della raccolta firme per un ennesimo voto sul “Decreto Morisoli”, un’ostinazione senza logica da parte della sinistra del Cantone. Dopo due sconfitte nette, continuano a disperdere energie su priorità sbagliate, solo per mostrarsi attivi alla propria base elettorale. Questo comportamento ignora completamente il volere degli altri cittadini, che in votazione popolare hanno chiaramente espresso che i conti dello Stato non possono continuare a crescere senza controllo e che è necessario uno sforzo condiviso per rimetterli in ordine. Questa non è politica, è una campagna elettorale perenne
Mi piacerebbe vedere politici umili, capaci di ammettere che non possono sempre imporre le proprie idee, ma che solo attraverso il lavoro di squadra è possibile fornire risposte necessarie a tutti i cittadini, non solo a quelli che li votano. Non riusciremo ad accontentare tutti, ma possiamo almeno cercare di soddisfare la maggioranza. Continuare su questa strada non aiuterà il Ticino. Proseguire con litigi, bloccare consuntivi e minacciare già ora eventuali azioni per il preventivo 2025, non farà altro che paralizzare l’intero sistema. Ci ritroveremo con un Cantone fermo, mentre gli altri avanzano rapidamente, lasciandoci indietro. Mentre noi litighiamo per il controllo del volante sulla corsia di sinistra, gli altri Cantoni ci sorpassano agilmente a destra.
È tempo di cambiare rotta. È il momento di mettere da parte le differenze ideologiche e di lavorare insieme per il bene comune. Solo unendo le forze e utilizzando le competenze individuali possiamo trovare soluzioni efficaci per uscire da questa situazione complicata. Il futuro del Ticino dipende dalla nostra capacità di collaborare e di agire con responsabilità e visione, tutte cose che scarseggiano parecchio di questi tempi. I Verdi Liberali del Ticino rimangono una forza di minoranza, ma sono convinti che la sua azione politica orientata al realismo, al dialogo e al compromesso sia quello che tutti avrebbero bisogno in questo momento per usicre dal pantano in cui ci siamo infilati.
Auguro a tutti voi di passare un piacevole periodo estivo, sperando che da settembre le cose possano migliorare sotto i migliori auspici.