
Nessuno, ma proprio nessuno, è contrario alla realizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Locarno-Muralto. Nessuno, ma proprio nessuno, sminuisce l’importanza di un nodo intermodale moderno e funzionale. A distanza sempre più ravvicinata si susseguono titoloni ad effetto e fiumi di parole di politici marginalmente o poco informati che in sostanza non dicono nulla se non affermazioni sterili e prettamente generiche, accompagnate da ingiustificate critiche dirette ai contrari, tacciati, senza alcun fondamento, di opportunisti privi di riguardo verso le generazioni future. Disinformazione e manipolazione della realtà hanno portato alla strumentalizzazione di un progetto nato male dall’inizio, incentrato unicamente sulla massimizzazione dei profitti delle FFS e che dopo dieci anni di lavori persi a portare avanti una soluzione che da subito ha sollevato precise e copiose critiche e vasto dissenso popolare, deve, costi quello che costi, venir realizzata.
Ma alla fine perché i contrari sono contrari? Semplicemente perché sono contrari alla realizzazione della controversa variante approvata dal Gran Consiglio. Quella che di fatto prevede un’inutile, tanto illogica quanto dannosa deviazione del trasporto pubblico regionale, in entrata dal Debarcadero di Locarno, lungo il lungolago, in salita su viale Cattori, alla volta di piazza Stazione per raggiungere la pensilina di ripartenza. Ma perché i contrari sono contrari a questa soluzione? Perché al di là di tutta una serie d’impatti negativi su territorio, ambiente e sicurezza, e il costo non trascurabile dell’opera, la variante approvata dal Gran Consiglio non garantisce quattro scopi fondamentali. 1. L’imprescindibile risoluzione dell’attraversamento stradale da parte dei numerosi pedoni; perché mancano i fondi. 2. L’indispensabile autosilo; perché non compreso nel progetto. 3. La rivalutazione e il riassetto di Piazza Stazione e Viale Cattori; perché è impensabile creare una zona incontro sicura e sostenibile attraversata da un incessante groviglio di utenti. 4. Il miglioramento della fluidità del traffico in transito; perché decisamente poco verosimile con l’aumento della semaforizzazione.
I contrari chiedono solo una soluzione intelligente, risolutiva e condivisa. Il nodo intermodale non deve e non può stravolgere un intero quartiere ad alto valore aggiunto per l’intero Locarnese quando la situazione attuale funziona, necessità solo di un ampliamento e di miglioramenti estetici e pratici. Lo spazio a monte della stazione non manca e le soluzioni percorribili ci sono.
Difficile competere con i mezzi e i canali di chi non può più permettersi di perdere la partita. A prescindere dall’esito della votazione, il 15 giugno ogni NO rappresenterà un cittadino stanco di forzature e imposizione di una politica che si è fatta eleggere per rappresentarlo, promettendo condivisione e dialogo subito dimenticati appena ottenuta la poltrona.
Varini Gian-Luigi - Portavoce Comitato