Comitato Salva Viale Cattori
Nodo intermodale, Davide contro Golia
Redazione
3 giorni fa
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Da un lato un ben oliato apparato istituzionale, dall’altro un gruppo spontaneo di cittadini riuniti nel Comitato apartitico Salva Viale Cattori, quest’ultimo forte dell’appoggio della popolazione che ha sottoscritto in poche settimane (oltre 10mila firme) la domanda di referendum ora al voto il 15 giugno. Un braccio di ferro dal sentore di Davide contro Golia quello sul nodo intermodale della Stazione di Locarno. Non si vede chi non sia stato sollecitato a mobilitarsi dall’ingranaggio istituzionale a sostegno del progetto imposto dalla politica: deputati alle camere federali, granconsiglieri, sindaci, presidenti delle commissioni dei trasporti, la più parte dei partiti cantonali, svariati organismi istituzionali dalle sigle altisonanti e quant’altro. Tutti collegati, in un modo o nell’altro, alla politica (o partitica se si vuole), scesi in campo per “megafonare” il Sì, sbraitato all’unisono sui media con lo spauracchio del non si farà più nulla per il prossimo decennio se il No prevarrà.

Così facendo si sottace l’intento del Comitato Salva Viale Cattori, che non si batte contro il nodo intermodale. Chiede semplicemente di rimettersi al tavolo per trovare soluzioni più condivise. Ciò riconsiderando l’intero comparto della Stazione, comprendente anche i 10.000 m2 di superficie sul retro della stessa. Il progetto della politica esclude infatti questo terreno di proprietà delle FFS, ente pubblico con tutto l’interesse a realizzare il nodo intermodale. Ma quest’ area, con la pianificazione che il Municipio di Muralto sta preparando, avrà un valore edilizio plurimilionario. Così, guarda caso, la scelta del dove collocare il nodo è caduta proprio sul progetto che prevede l’occupazione di sole superfici cantonali e comunali, risparmiando quindi il terreno FFS. Nessuno scrupolo se ciò determina l’uso scriteriato (corridoio di transito per 250 bus giornalieri!) di una porzione privilegiata di territorio a riva lago.

È questo concetto pianificatorio che Salva Viale Cattori confuta, sostenuto da migliaia di cittadine e cittadini che hanno ritenuto la soluzione sdoganata dalla politica priva di buon senso. Un vero e proprio esercito istituzionale si è, come detto, ora schierato in difesa del progetto votato dal Gran Consiglio (17 milioni complessivi). Vien da chiedersi se tutta questa enfasi non sia soprattutto dovuta al timore di perdere la faccia nell’ennesimo confronto (capita sempre più spesso di questi tempi!) fra le scelte politiche e il verdetto popolare. Per chi non è del Locarnese, forse, sarà difficile farsi un’idea sul come votare. Potrà comunque sempre considerare che migliaia di cittadine e cittadini hanno contestato, fin dalla sua nascita, il progetto che la politica vuole imporre e ciò vorrà pur significare qualcosa. Grazie per un NO il 15 giugno!

Comitato Salva Viale Cattori, rappresentante delle oltre diecimila persone che hanno sottoscritto la domanda di referendum oggi al voto

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