Alberto Togni
NEMMENO UN FASS 90 IN UCRAINA
Redazione
24 giorni fa
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Non bastavano i colloqui in Arabia Saudita anziché a Ginevra annunciati la scorsa settimana, non era sufficiente il fallimento delle acciaierie svizzere – e i pesanti licenziamenti - a causa del caro energia (cioè delle sanzioni), o un accordo quadro 2.0 che ci renderà una costola dell’Unione Europea, o ancora la progressiva integrazione nella NATO; oggi, il comandante delle forze armate svizzere ha deciso di rincarare la dose e suggerire pure un nostro contingente militare in Ucraina, in missione di “peace keeping”.

Possiamo anche disquisire sulla differenza tra una missione militare ONU e una della NATO; tuttavia, non va perso di vista il quadro generale: la Svizzera, colpo dopo colpo, continua irrimediabilmente a perdere il suo ruolo quasi unico di Paese neutrale, capace di dialogare con chiunque e di svolgere importanti compiti di diplomazia e mediazione che nel contesto internazionale odierno sono più necessari che mai. Oggi preferiamo rinunciare a questo per spedire 200 nostri coscritti a rischiare di morire a causa di conflitti voluti da altri.

Nel corso dell’intervista, il Comandante Thomas Süssli, non soddisfatto, ha pure deciso di annunciare che la Russia sarà pronta nel 2027 a inasprire il conflitto, dando credito a quella retorica (a cui non credono nemmeno più i propagandisti che l’hanno inventata) che vede un giorno la Federazione russa prossima al collasso e quello successivo invece armata fino ai denti e desiderosa di marciare fino a Lisbona. 

In un momento in cui si inizia finalmente a parlare di distensione e di possibili negoziati, ci si aspetterebbe maggiore cautela e serietà da parte di chi dirige le nostre forze armate e dei suoi superiori politici. Queste sparate, infatti, con il benestare del governo, sono uno schiaffo alla neutralità svizzera e dimostrano ancora una volta l’incapacità di una certa classe politica di portare avanti gli interessi della Svizzera e dei suoi lavoratori, con tutte le conseguenze a cui stiamo tristemente assistendo.

Il Fronte per la neutralità e il lavoro aderisce con convinzione alla manifestazione per la pace e contro la NATO indetta sabato 15 marzo alle 14:30 a Bellinzona, sul piazzale antistante la Stazione FFS.

Alberto Togni, Presidente Fronte per la neutralità e il lavoro "No UE - No NATO"

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