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Lupo, "per la prossima stagione di alpeggio servono nuove misure di protezione"
© A.Donati - APTdaiGP
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Redazione
un anno fa
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È garantito il finanziamento delle misure di emergenza 2023 a sostegno della protezione degli armenti dal lupo. L'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) conferma che le disposizioni esecutive per la protezione delle mandrie saranno pubblicate alla fine di marzo 2023. I 4 milioni di franchi supplementari saranno disponibili per l'ulteriore rafforzamento delle misure di protezione delle mandrie già in vigore: in particolare per l’assunzione di pastori e di personale ausiliario, la fornitura di alloggi elitrasportabili, di materiale per recinzione e contributi per il foraggio in caso di scarico prematuro degli alpeggi a causa della presenza e delle predazioni da parte dei lupi. I rappresentanti dei Cantoni interessati e gli allevatori di animali da pascolo accolgono con favore la disponibilità della Confederazione nel sostenere le persone che soffrono con l’applicazione delle disposizioni legali.

 Nonostante i grandi sforzi profusi, il bilancio predatorio dell'anno scorso è demoralizzante, avvilente.

La popolazione di lupi cresce in continuazione, senza controllo. I danni causati alle greggi e agli animali allevati hanno raggiunto cifre spettacolari, mai visti prima d'ora. Solo nei cantoni del Vallese e Grigioni nel 2022 sono stati rilevati 145 lupi. In Ticino non si conoscono i numeri, ma da una nostra stima, sono diverse decine di esemplari. In un comunicato diramato dalla Confederazione dei giorni scorsi si parla della presenza di più di 240 lupi, erano 180 a settembre, e 150 a metà marzo 2022. 

La predazione degli animali da reddito non riguarda solo le pecore o le capre, ma ora tocca anche le mandrie con bovini, mucche, giovenche, vitelli, alpacca, asini e cavalli. Nelle aree di pascolazione e nelle prossimità delle abitazioni possono esserci ovunque incontri ravvicinati con i predatori. Solo in Ticino nei giorni scorsi avvistamenti e filmati a Olivone, Riveo, Cerentino, Lodano, Cevio, Bignasco e in Val Lavizzara!

Le conclusioni da trarre dalla stagione 2022 di pascolazione e alpeggio è chiara: senza un efficace regolamentazione dei lupi l'economia legata all’allevamento e alla pastorizia è destinata a sparire in breve tempo e su larga scala, con conseguenza l'abbandono di pascoli e alpeggi!

Senza misure di regolazione efficaci il ritorno del grande predatore, salutato da taluni come un beneficio per la biodiversità e la protezione delle specie, ha in effetti un risultato diametralmente contrapposto: con la perdita di aree di pascolazione estensive e ricche di vegetazione biologicamente diversificata, con la perdita di scenari e paesaggi alpini unici.

Il costo per la protezione delle mandrie, i carichi supplementari dei Cantoni nell’esecuzione delle misure previste, l’indennizzo degli animali predati e dispersi, il carico psicologico e morale degli allevatori non possono più essere ulteriormente giustificati e tollerati.

Dopo l’incontrastata reintroduzione avvenuta negli scorsi decenni dei lupi nella regione alpina, ora sono urgenti misure per proteggere le aree pascolate, ricche di specie diversificate e nel contempo proteggere le persone che si sentono in pericolo.

Il quadro giuridico deve essere varato, oltre all'efficace regolazione del lupo, in modo tale che nelle aree di pascolazione il lupo possa essere eliminato in modo semplificato e non burocratico, in particolare ove la protezione delle mandrie è difficile da attuare e dove vi è un potenziale pericolo per le persone, come nelle aree abitate e nelle loro vicinanze. 

Solo con una popolazione di lupi stabile e numericamente limitata si può assicurare il futuro delle popolazioni dell'arco alpino e delle loro attività, compresi gli apprezzati e ricercati prodotti.

Associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori (APTdaiGP)

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