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Luca Pagani - Il mio discorso di fine presidenza
Luca Pagani - Il mio discorso di fine presidenza
Luca Pagani - Il mio discorso di fine presidenza
Redazione
9 anni fa

Qui di seguito il discorso tenuto da Luca Pagani in occasione del cambio di presidenza del Gran Consiglio.

Signor Presidente del Consiglio di Stato,

Signori Consiglieri di Stato,

Signore e Signori Gran Consiglieri,

Signori Cancelliere dello Stato e Segretario generale del Gran Consiglio,

Cittadine e Cittadini presenti in tribuna e che ci seguono da casa,

il fatto che oggi io apra questa seduta in piedi, sta a significare che il mio servizio, come è giusto che sia, si sta avviando alla conclusione.

Nel solco di una ormai consolidata tradizione, permettetemi un ultimo intervento, che volutamente ho cercato di predisporre in termini piuttosto brevi, per poi lasciare il necessario spazio al mio successore.

Quella di Presidente è una carica che mi ha particolarmente onorato e che ho molto amato.

Nell’allocuzione di insediamento dello scorso 18 maggio, mi ero impegnato a svolgere il mio dovere con senso di responsabilità, rettitudine e imparzialità.

Non so se vi sono riuscito, ma davvero ci ho provato, scusandomi comunque se dovessi essere incorso in qualche manchevolezza.

Per evitare anche solo un’apparenza di prevenzione, ho abbandonato ogni incarico commissionale, non ho sottoscritto atti parlamentari e ho evitato di prendere pubblicamente posizione su temi di rilevanza politica, cercando di essere arbitro imparziale.

Pur non volendo esprimere giudizi di qualità, ritengo che la decisione dell’Ufficio presidenziale di abbreviare i tempi di parola nel dibattito ridotto, così come l’inversione dell’ordine di intervento con il relatore che parla per primo, abbiano permesso di procedere in modo più razionale, senza inutili ripetizioni e con interventi di maggior spessore politico, a tutto vantaggio anche dell’attenzione e di un certo silenzio in aula.

Queste riforme si sono poi tradotte anche in una non indifferente riduzione del numero delle sedute, con conseguenti minori oneri a carico dei contribuenti.

Basti pensare che, nel periodo giugno 2015 / aprile 2016, il Gran Consiglio si è riunito 19 pomeriggi, in luogo dei 31 pianificati, pur riuscendo praticamente sempre a evadere l’ordine del giorno, con la trattazione di oltre 150 oggetti, senza contare le naturalizzazioni, le nomine e le elezioni,

stanziando crediti per più di CHF 630 mio e affrontando temi anche piuttosto complessi quali ad esempio consuntivi e preventivi, pianificazione ospedaliera, tassa di collegamento, Legge sull’ordine pubblico e sulla dissimulazione del volto, nuova Legge per l’innovazione economica, aiuti cantonali nell’ambito della politica regionale, nonché tre aggregazioni, riguardanti i Comuni di Faido, Bellinzona e Riviera.

Al di là della conduzione vera e propria dei lavori parlamentari, al Presidente compete pure un importante ruolo di rappresentanza.

Dando seguito, quando appena possibile, ai numerosi inviti ricevuti, ho così percorso circa quattromila chilometri con la mia auto attraverso l’intero Cantone, trovando sempre un’accoglienza particolarmente calorosa e rimanendo davvero colpito dalla grande considerazione che la popolazione nutre per il Primo Cittadino, a prescindere evidentemente dalla mia persona.

Un positiva testimonianza dunque dell’attaccamento alle nostre istituzioni democratiche e al nostro sistema di politica di milizia.

Durante questi incontri ho avuto modo di riscontrare una grande vitalità, così come preziose realtà della società civile, fatte di uomini, donne e anche molti giovani che mettono a disposizione il loro tempo e le loro energie a favore di scopi ideali, per rendere ancora migliore il nostro amato Cantone.

Intensi sono pure stati i contatti con rappresentanze di altri Parlamenti.

Durante questo primo anno di legislatura si sono infatti svolte in Ticino, fatto certamente eccezionale, sia la riunione dei Presidenti dei Parlamenti di tutta la Svizzera sia la riunione degli Uffici presidenziali dei Parlamenti dei Cantoni romandi, di Berna e del Ticino.

Abbiamo inoltre accolto in visita l’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio del Cantone Zurigo e, addirittura, una delegazione del Parlamento della città di San Pietroburgo.

Ma non sono purtroppo neppure mancati i momenti dolorosi.

Più di una volta abbiamo infatti dovuto iniziare i nostri lavori con un momento di raccoglimento per esprimere vicinanza e solidarietà nei confronti delle vittime di feroci attentati contro la vita umana, la pace e la libertà.

Lo scorso mese di marzo è poi venuto a mancare il collega Angelo Paparelli.

Come ho avuto modo di evidenziare alle sue esequie, avevo cercato di prepararmi per far fronte a tutti i compiti della carica, ma per un evento del genere proprio non ero preparato.

Di fronte alla morte non si è forse mai pronti.

Tuttavia il decesso di Angelo Paparelli mi ha infondo fatto comprendere che anche il Parlamento non è una sorta di macchina, ma un organismo fatto di uomini e di donne, ciascuno con i propri talenti, ma anche con i propri limiti, portando così una forte dose di umanità all’interno di quest’aula .

Nei giorni successivi, guardando a quel terzo posto a destra dell’ultima fila, rimasto vuoto, ho più volte pensato a quanto sia importante renderci utili e fare del bene fintanto che ne abbiamo la possibilità.

Ed è proprio questo il messaggio che verrei lasciare al termine della mia Presidenza: ogni giorno è prezioso, cogliamolo fino in fondo.

In conclusione desidero ringraziare tutti voi per la fiducia che mi avete accordato, la mia famiglia e in particolare mia moglie Maria Grazia che mi è sempre stata vicina con discrezione senza mai cercare i riflettori, la collega e i colleghi dell’Ufficio presidenziale, il segretariato, in particolare il Segretario Generale Gionata Buzzini e la segretaria Jole Agostinetti che sono stati un supporto preziosissimo, l’usciere Sergio Toma che mi ha accompagnato nei momenti più solenni e, da credente, permettetemi di ringraziare anche il mio Angelo Custode che quest’anno ha dovuto lavorare parecchio per sopperire ai miei limiti.

Di cuore davvero grazie a tutti e buona prosecuzione di legislatura.

Luca Pagani

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