
Cosa rende un bel posto da vivere e cosa interessa al turista quando parte per un altro paese e arriva nel nostro? Sicuramente non si avranno risposte univoche ogni persona ha i propri interessi e le proprie priorità in termini sia di divertimento che in quelli prettamente di bisogno. In un panorama competitivo come quello turistico, dove le località che più hanno da offrire ci guadagnano in termini di affare, bisognerebbe far capire "ai nostri" che è la summa delle particolarità non la normalità commerciale a fare interessante un luogo e qui mi spiego: Soggettivamente ritengo sia più interessante una città da scoprire piuttosto che trovarmi di fronte ad una fotocopia della normalità globalizzata e faccio riferimento ai miei numerosi viaggi dove la città di riferimento presentava gli stessi negozi e gli stessi prodotti ormai presenti ovunque.
Lungi da me anche il solo pensare che non siano interessanti anch'essi, ma sicuramente devono essere ben integrati e vanno bene alla stregua di un fornito centro commerciale periferico, ma mal si prestano a rendere più attrattivo un centro storico cittadino come ad esempio quello di Lugano, reputato da un mio amico di Alessandria e non impropriamente addirittura un "gioiello da vivere".
Personalmente quando mi reco in una nuova località cerco di scoprire nuove attrazioni e di legarle ad un contesto storico e culturale per cui al centro del mio interesse rientrano spesso bellezze "gotiche" di certe cattedrali così come strutture romaniche che molto raccontano dei cambiamenti temporali di un luogo e ne caratterizzano appunto il posto, ed è così che: il passare sotto il balcone di Giulietta a Verona, il rituale scaramantico di roteare il tallone nella Galleria Vittorio Emanuele II, lanciare una monetina nella fontana di Trevi oppure mettere un lucchetto sul ponte Vecchio diventano situazioni consuetudinarie semplici che però motivano le persone ad andare a cercare luoghi e a spendere indirettamente per tutti gli altri servizi del caso.
La città di riferimento quindi deve mantenere le proprie caratteristiche storiche e non purtroppo come spesso accade alla nostra città "buttare l'acqua sporca insieme al bambino", nel nostro caso sembra appunto, che: un "monumento" storico rappresenti solo un costo in termini di manutenzione e quindi allegri si sguinzagliano i "rappaci" per monetizzare e far rendere ciò che prima era pubblicamente alla mercé di tutti. Quindi partenza e…. via di ruspa, a costruire una nuova e spesso grigia struttura anonima che nel tempo è relativo possa rappresentare qualcosa per i luganesi.Pur essendo giovane ed interessato al tema spesso mi chiedo; che valore avrebbe la nostra città con il fu quartiere Sassello, ristrutturato e mantenuto con i propri vicoli stretti e ciottolosi, gli stabili con le case tipiche con tetti in coppi, archi e balconate pittoresche che si aprono verso il nuovo? Oppure, con il Castello di Trevano creato a suo tempo dal barone russo Paul Von Derwies, una delle più splendide ville svizzere del suo tempo che al suo interno aveva un'entrata a due scale con corrimano a base in cristallo, numerose stanze "fornite" di baldacchini alti più di tre metri e all'esterno grotte in materiale calcareo per giochi di luce e fontane? Pensiero romantico il mio, forse anche un poco ingenuo ma non privo di buonsenso, si pensi solo di cosa ne hanno fatto di una struttura meccanica semplice come le fontane luminose per decenni attrazione affascinante e rappresentativa della fu Lugano bella rappresentata anche sulle principali cartoline da viaggio dell'epoca.
Luca CampanaGià Presidente di commissione di quartiere
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