
L’associazione “Basta tralicci sulle nostre montagne” ci tiene a precisare che la propria opposizione ai tralicci di Swissgrid non è una reazione di pancia, ma una seria opposizione giuridica (che alleghiamo) con basi ragionate. L’associazione apartitica e apolitica, che raccoglie al suo interno persone di ogni provenienza ed estrazione, persegue i suoi obiettivi avendo a cuore la tutela del paesaggio alpino che, soprattutto nella zona, ha già subito numerosi sfregi. In seguito ad alcuni articoli apparsi sulla stampa e online, vorremmo aiutare il pubblico a capire meglio le nostre ragioni.
Siamo coscienti che l’immagine dei ribelli nei boschi di Nante, come Robin Hood a Sherwood, sia romantica ed evocativa. Ovviamente, come tutti i ticinesi abbiamo a cuore il nostro territorio e le risorse naturali che lo compongono. La difesa dei boschi, delle acque e del paesaggio non sono conseguenza di barricate politiche, ma semplicemente il frutto dell’osservazione di tutti i giorni e dell’amore per le nostre montagne.
L’associazione semplicemente si oppone ad un’ulteriore costruzione di tralicci dell’alta tensione progettati da Swissgrid che passerebbero sopra l’abitato di Nante. In un’epoca in cui tutte le linee elettriche ad altissima tensione sono interrate (Vedi rapporto Swissgrid “ Rete strategica 2025” ), un progetto del genere lascia l’amaro in bocca, anche perché fa eccezione il Ticino con il tracciato Airolo Lavorgo.
L’associazione, nata con l’unico scopo di opporsi a questo tracciato aereo, non è ovviamente contraria all’espansione delle linee di Swissgrid, semplicemente contesta una modalità invasiva e che deturpa uno dei paesaggi più suggestivi del nostro Ticino.
Anche perché, alla luce dei nuovi sviluppi sul raddoppio del Gottardo e della copertura autostradale, riteniamo plausibile e fattibile un interramento della linea. Certo i costi sarebbero maggiori, ma risultererebbero ridimensionati nell’ottica dell’enorme investimento generale del raddoppio autostradale. Riteniamo siano proprio questi i progetti da sostenere in questo periodo di ripresa post covid, che permetterebbero di creare lavoro e consentirebbero al paesaggio di vivere e respirare senza l’incombere di tralicci e cavi.
Il progetto, che ha coinvolto municipi e patriziati, non è però stato spiegato sufficientemente alla popolazione. Riteniamo che le novità sopracitate possano costituire delle ragioni più che sufficienti per rivalutare la possibilità di interrare la nuova linea.
La tecnologia in questo campo è in continua evoluzione e il processo di interramento di linee aeree esistenti è attualmente in corso in diverse zone della Svizzera tedesca e romanda. Perché in Ticino invece si vuole costruire una linea nuova con un tracciato aereo che prevede tralicci alti quasi 100 metri, con gravi problemi di emissioni vicino a località abitate e rovinando una zona naturale di incomparabile bellezza ?
Per questo la nostra associazione è critica nei confronti dei confederati che sembrano più attenti al territorio di oltregottardo che al Ticino. L’associazione ha già inoltrato un’opposizione alla domanda di costruzione e intende perseguire pubblicamente ogni possibile strada giuridica e politica per rivalutare il tracciato di linea interrata nel fondovalle.
Luca Bolzani, presidente dell’associazione “Basta tralicci sulle nostre montagne”
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