Ospiti
Lisa Pantini - Senza innovazione non c’è progresso
Redazione
3 anni fa

C’era una volta una bimba che voleva fare la scienziata o la dottoressa. Sin da piccola era curiosa ed interessata a ciò che avveniva intorno a lei. Da sempre aperta al dialogo, non era timorosa nel relazionarsi con le persone, grandi e piccini, che incontrava sul suo cammino. La bimba crebbe in

una famiglia dove l’inclusione era una virtù. Da grande decise che la scienza andava anche illustrata e condivisa, non solo “ricercata” e optò per una carriera nella comunicazione.

Una decina di giorni fa il Consiglio federale ha pubblicato il rapporto sulle malattie rare. Sicuramente un argomento delicato, che mi tocca da vicino e che mi sta molto a cuore, avendo due familiari che ne sono colpiti in modo completamente diverso ma sempre “raro”. Rara? Sì. Per definirsi tale, una patologia “deve” colpire al massimo cinque persone su 10’000.

La mia riflessione parte da questo dato per sottolineare quanto siano imprescindibili, anche in un momento storico e delicato come questo, la formazione e la ricerca per fornire a tutta la società l’informazione, la formazione, le cure – dove necessarie – e il sostegno su questo tema e sulla ricerca scientifica. Inoltre, non solo le singole malattie sono rare, ma per alcune di esse esistono davvero pochissime conoscenze scientifiche. L’esempio delle malattie rare evidenzia come occorra agire a più livelli creando interconnessioni fra diversi attori in gioco, spingendo l’acceleratore sull’innovazione, che permette di andare avanti con la ricerca. Così facendo si crea un circolo virtuoso in cui agire e supportare non solo le malattie rare, ma il benessere di tutti: formazione del personale – innovazione – ricerca e sviluppo – prosperità.

In Ticino, come pure sul territorio comunale di Lugano, la realtà economica è molto diversificata, esistono molteplici settori congiunturali con eccellenze differenti, che presentano punti di forza peculiari, contribuendo alla crescita economica. Oltre a ciò possiamo vantare la presenza di importanti istituti accademici e di ricerca con cui le aziende interagiscono ogni giorno. Con il nuovo campus USI-SUPSI, e le già consolidate realtà di ricerca attive in settori davvero vasti (come le Scienze della vita e il Biotech, solo per citarne alcuni) Lugano, la nostra Città, è diventata - nel tempo - sede di importanti istituti accademici, a cui sono correlati centri di studio specifici.

Investire nella formazione e nell’innovazione permette di assicurare un futuro, anche per quella bimba citata all’inizio dell’articolo, che certo è cresciuta, ma che senza il sistema-Paese messo in atto dalla sua Città, non avrebbe potuto arrivare dove è oggi.

Senza l’innovazione, che spinge sull’acceleratore dell’apertura e dell’incremento delle competenze, senza collaborazioni fra pubblico e privato, non ci sarà permesso restare competitivi sulla piazza nazionale ed internazionale.

Lisa Pantini, membro PLR Lugano

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata