Patrik Gabriele
Legge sul clima? fa anche bene alla salute
Redazione
un anno fa
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In Svizzera il 58% degli edifici abitativi viene riscaldato con combustibili fossili responsabili d’importanti emissioni di gas serra e polveri fini. Questo è sia un problema di sicurezza energetica, in quanto i derivati del petrolio devono essere interamente importati dall’estero, ma è soprattutto un problema di sanità pubblica e di responsabilità ambientale.

Gli oppositori di questa legge evidenziano che la Svizzera è “solamente” responsabile del 2-3% delle emissioni globali di CO2. Seppure questa osservazione è corretta ed’oggettiva, non tiene conto del fatto che in rapporto alla popolazione siamo al sedicesimo posto nella classifica mondiale di emissioni di CO2. Non possiamo sbarazzarci della nostra responsabilità solo perché siamo in pochi.

Inoltre, i riscaldamenti a nafta e a olio non sono unicamente responsabili di emissioni di gas a effetto serra, ma producono anche polveri fini e altre sostanze dannose per la nostra salute. Secondo uno studio aggiornato nel 2018, l'Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) giunge infatti alla conclusione che l'inquinamento atmosferico (attraverso le PM10) causa in Svizzera 2'300 decessi prematuri all'anno, per una perdita complessiva di 23'600 anni di vita, e i riscaldamenti a nafta sono un importante contributore.

Risulta evidente la necessità di agire al più presto per tutelare l’ambiente, la nostra salute e quella delle generazioni future.

La sostituzione dei riscaldamenti a nafta e a olio è tuttavia molto costosa, e non può essere messa interamente sulle spalle dei cittadini. Per questo motivo è necessaria l’approvazione di questa legge che non porta nessun divieto o nuova tassa, ma mira invece al stanziamento di 200 milioni di franchi all’anno ai proprietari immobiliari per sostenerli nel passaggio a sistemi di riscaldamento rispettosi per il clima e per la salute pubblica.

Patrik Gabriele, membro GISO

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