Simona Genini
L’Economia è Donna: Creiamo il Cambiamento Insieme
Redazione
22 giorni fa
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Motivare le donne a prendere il loro posto nell’economia è una delle missioni in cui mi impegno. È stato quindi un grande piacere partecipare alla serata organizzata, ieri sera,  dall’Unione Cristiana Imprenditori Ticinesi a Lugano, dedicata alla presentazione del libro L’economia è donna del giornalista Gianfranco Fabi. Un titolo che non lascia spazio a dubbi: il ruolo delle donne nell’economia deve essere riconosciuto e valorizzato pienamente.

Cogliendo questa occasione, ho voluto porre l’accento su un tema che mi sta particolarmente a cuore: l’educazione finanziaria delle nuove generazioni. In Svizzera, solo il 57% della popolazione adulta possiede un’elevata alfabetizzazione finanziaria, contro il 71% dei paesi scandinavi. Questo deficit ha conseguenze reali: molte persone, anche istruite, faticano a gestire le proprie finanze, e questa lacuna si ripercuote sulla capacità di compiere scelte consapevoli, influenzando non solo il bilancio familiare, ma anche la comprensione del funzionamento delle finanze pubbliche.

Per questo motivo, poco prima della fine dello scorso anno, ho presentato un’iniziativa parlamentare, a nome del gruppo PLR,  per introdurre l’educazione finanziaria nelle scuole, affinché questa disciplina ottenga la stessa dignità oggi riconosciuta alla civica e all’educazione alla cittadinanza. Perché l’indipendenza economica è prima di tutto una questione di libertà, particolarmente sensibile, d’altronde, proprio per le donne.

Ma il tema della parità non si limita certo a questo ambito. L’accesso delle donne ai ruoli decisionali rimane un problema significativo. Oggi, nelle cinquanta maggiori società quotate in Svizzera, le donne occupano il 28% dei posti nei consigli di amministrazione. Un dato in crescita, ma ancora lontano dall’obiettivo del 30% fissato dal Consiglio federale per il 2026. La situazione è ancora più critica in Ticino, dove la quota di donne nelle direzioni aziendali è del 26,6%, mentre nei CdA si ferma al 23,7%, collocandosi al 20° posto a livello nazionale. È evidente che il percorso verso una reale parità di genere nel mondo economico e aziendale è in atto ma resta ancora lungo.

Dire che L’Economia è Donna significa mettere in luce un aspetto cruciale del nostro tempo: la necessità di un approccio economico che valorizzi lo specifico femminile, promuovendo inclusione e sostenibilità. Parlare di economia in ottica di genere non significa ridursi a evidenziare le disparità ancora esistenti nell’accesso ai posti decisionali, ma anche e soprattutto riconoscere la necessità che l’economia, nelle sue modalità concrete di funzionamento, valorizzi il valore aggiunto che le donne portano in ambito economico e manageriale. Il nostro obiettivo, come donne, non deve essere unicamente quello di rivendicare un posto, ma di occuparlo per attivare questo tipo di cambiamento.

Emily Dickinson scriveva: Non sappiamo mai quanto siamo alti, finché non siamo chiamati ad alzarci. Oggi, il mondo economico, la politica e la società hanno bisogno delle donne. Non ci resta che alzarci e prenderci il posto che ci spetta.

 

Simona Genini, deputata PLR

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