
Domenica 28 settembre 2025, si è abbattuta sul Ticino una vera e propria “tempesta perfetta”, che ha investito la politica ticinese e le finanze cantonali e non mancherà di investire anche i cittadini del Cantone. I risultati usciti dalle urne rischiano di aggravare ulteriormente un dissesto finanziario di un Cantone già alle prese con un deficit da quasi 3 miliardi di franchi e bilanci annuali in rosso annualmente per decine di milioni. Una situazione che riflette l’incapacità e l’inettitudine della politica degli ultimi vent’anni nel trovare soluzioni efficaci.
Per quegli esponenti politici che credevano di poter archiviare questa legislatura già a metà mandato, tra un arrocco e un arrochino, ora hanno un obbligo morale e istituzionale: rimboccarsi le maniche e “tirare fuori la paglia dalla cadrega”. Soprattutto per quei partiti che esultano per i risultati delle loro iniziative, senza rendersi conto che si tratta di una sconfitta per l’intera classe politica. I cittadini, infatti, hanno espresso un giudizio netto, che non può essere ignorato e deve far riflettere.
Già nelle prime ore successive al voto, si è cercato di scaricare la responsabilità sui cittadini, definendo le loro scelte come un voto di “pancia”, dettato dall’esasperazione, perché in effetti i cittadini sono esasperati, ma non certo per colpa loro. In particolare, le iniziative sulla cassa malati che non affrontano il vero problema: i costi della sanità e i premi delle assicurazioni malattia, che ogni anno incidono come una scure sulle finanze famigliari, per le casse malati cambia poco, tanto qualcuno, gli aumenti, li deve pagare.
Ma le domande che la politica dovrebbe porsi sono altre: chi ha portato i cittadini all’esasperazione? Chi ha dimostrato incapacità? E la risposta è, gli stessi politicanti e partiti che in questi giorni riempiono i giornali di articoli, gli stessi che hanno portato, con la loro inefficienza, i cittadini all’esasperazione, gli stessi che nei prossimi mesi giocheranno allo scarica barile.
Era davvero necessario votare in un colpo solo due sgravi fiscali, iniziativa leghista e quella federale sul valore locativo? A queste si è aggiunta l’iniziativa sul 10% per i premi della cassa malati, il tutto 3 giorni dopo l’annuncio dell’ennesimo aumento record, dei premi per il Ticino e come se non bastasse, probabilmente anche gli utili della BNS per il 2025 saranno un bel zero sulla casella entrate straordinarie.
Forse sarebbe stato più saggio distribuire le votazioni su date diverse, per ammortizzare l’impatto finanziario e trovare soluzioni più ponderate. Magari si sarebbe potuto far votare ai cittadini tra una delle due iniziative, nonostante siano diametralmente diverse. Ma probabilmente ha prevalso la volontà di raccogliere consensi, a meno di due anni dalle elezioni cantonali, in un periodo di calo di popolarità e di stagnazione politica, per dare l’impressione che qualcosa si stia muovendo all’interno del Palazzo delle Orsoline, sicuramente non si sprecheranno le solite chiacchiere nei dibattiti televisivi.
La mia impressione è che le soluzioni su come e dove trovare i quasi 500 milioni necessari verranno scaricate sulla nuova legislatura. I partiti, come al solito, si incolperanno a vicenda, tra chi non vuole aumentare le imposte, chi rifiuta i tagli alla spesa nel sociale e istruzione, chi propone un aumento del moltiplicatore di almeno dieci punti percentuali, chi vuole sgravare i ricchi. Il solito scaricabarile tra chi non sa e non ha saputo trovare concordanza, non ha saputo lavorare di squadra per i cittadini, il tutto per fini elettorali e screditare i partiti avversari.
Di certo, sarà necessario lavorare sugli sprechi, ridurre gli “investimenti” su progetti non urgenti e costosi, controllare con maggiore attenzione i preventivi e non tollerare più sforamenti, introdurre una tassa sulle case secondarie e, per una volta, fare i compiti a dovere. Ma, a sentire loro, hanno già tutte le soluzioni in mano, quindi siamo in una botte di ferro.
Bartolini Massimo - già candidato per i PVL Ticino