
Anche qui, la morale di quella favola è illuminante. Se approfondimento e previdenza portano alla solidità, al successo e alla sicurezza, inerzia e manco di lungimiranza possono comportare brutte soprese. Non che il progetto di trasformare la vecchia casa della banca (EFG) nella «casa» o nella «cittadella» della Giustizia sia paragonabile alla capanna di paglia tirata su di fretta con indolenza dal primo porcellino. No; il progetto e gli studi sono certamente costati tempo, impegno e risorse; anche ingenti. Piuttosto, alla casa del secondo porcellino: quella di legno. Certo, il suntuoso palazzo dell’ex banca ticinese non è fatto di legno; piuttosto, appunto, di materiali preziosi e di marmi pregiati. Tuttavia, la morale di quella favola anche qui ci azzecca. Perché la «casa» della Giustizia ticinese, prima e più di ogni altra cosa oggi necessiterebbe di solide fondamenta e consistenti nuove strutture. Esattamente come quella che il terzo porcellino, il più saggio e certamente il più lungimirante, riflettendo bene si è costruito su misura usando mattoni su salde fondamenta. Ora, le fondamenta, i mattoni di cui ha bisogno il Potere giudiziario ticinese per dare oggi risposte ancora appropriate ai cittadini (questo è l’equivalente del resistere al lupo) sono risorse adeguate, condizioni di lavoro normali per i suoi attori e strutture organizzative all’avanguardia. Insomma, più del contenuto – la cui definizione richiede o avrebbe richiesto altrettanto tempo e impegno – che del contenitore. Contenitore il quale, ovviamente, ha la sua importanza ma la cui forma, ragionevolmente, dipende sempre piuttosto dal primo, anche per il costo. Sui pro e contro di acquisto e ristrutturazione dello stabile EFG è stato ormai detto tutto. È dunque un bene che ai contribuenti ticinesi, fruitori della Giustizia, sia data la possibilità di pronunciarsi su quanto taluni vorrebbero diventasse già ora il contenitore della Giustizia ticinese, prima che il nuovo e necessario contenuto sia stato stabilito. L’ampiezza della spesa complessiva prevista (un quarto di miliardo di franchi) lo richiede; l’insegnamento della favola dei tre porcellini pure.
Pierluigi Pasi
avvocato e deputato UDC del Gran Consiglio, membro del Comitato per il NO all’acquisto dello stabile EFG a Lugano