
Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) prende atto con viva soddisfazione della decisione del Consiglio di Stato (CdS) che, in seguito alla lettera di opposizione alla chiusura della casa dello studente promossa dal SISA stesso – e sostenuta da numerose associazioni politiche, magistrali, giovanili, sindacali, dagli stessi studenti ospitati e le loro famiglie– consentirà agli studenti pendolari e agli attuali alloggiati di risiedere presso Casa Marta. Infatti, il DECS ha raggiunto un accordo con la Fondazione Casa Marta di Bellinzona, affinché le studentesse e gli studenti interessati possano soggiornare presso la struttura. Questa soluzione, concreta e sostenibile, garantirà il diritto allo studio per gli studenti provenienti dalle valli, assicurando che nessuna studentessa o studente debba scegliere il proprio percorso formativo in base alla distanza tra casa e scuola.
Si tratta inoltre di un'importante vittoria sindacale promossa dal SISA che, con lungimiranza e spirito d'avanguardia, ha evidenziato un problema che altrimenti sarebbe rimasto inascoltato, ignorato da un utilitarismo democratico spesso poco attento alle esigenze delle minoranze. Parallelamente, il SISA è riuscito a creare un fronte unito di sigle politiche e sindacali, fondamentale per la difesa del diritto allo studio. Tuttavia, il SISA desidera sottolineare che il Cantone deve impegnarsi attivamente nella pianificazione di una politica abitativa sostenibile, promuovendo la creazione di case studentesche in prossimità delle scuole e delle università. Questo non solo valorizzerebbe i percorsi formativi ticinesi, ma rafforzerebbe anche l'attrattiva dell'Università della Svizzera Italiana (USI).
È altresì fondamentale che il Cantone eroghi maggiori sussidi per sostenere gli studenti e le loro famiglie nell'acquisto degli abbonamenti per i mezzi di trasporto pubblico.