La Lega dei Ticinesi apprende con costernazione della decisione - annunciata dal consigliere federale Ignazio Cassis (PLR) alla terza conferenza della Banca Mondiale tenutasi a Washington - di versare all’Ucraina ulteriori 1.8 miliardi di franchi dei contribuenti nei prossimi sei anni.
La Lega dei Ticinesi rifiuta la continua escalation dei contributi all’estero, che avviene in contemporanea con l’esplosione della spesa per l’asilo, imputabile anche all’arrivo massiccio di profughi dall’Ucraina. Tanto più che, malgrado questi ingenti sforzi, la Svizzera è di continuo sottoposta a vergognose pressioni e ricatti internazionali nel merito della guerra in Ucraina, miranti ad imporre la dismissione degli ultimi scampoli della nostra neutralità.
Mentre i cittadini svizzeri si trovano confrontati con aumenti vertiginosi dei premi di cassa malati – per l’anno prossimo SantéSuisse ha già annunciato un ulteriore salasso – e del costo della vita in generale, il Consiglio federale addirittura incrementa i contributi all’estero, invece di ridurli.
In più, mentre aumenta gli aiuti all’estero, la Confederazione prevede di ribaltare nuovi oneri finanziari sui Cantoni, e di conseguenza sui contribuenti.
La Lega dei Ticinesi chiede una drastica decurtazione dei versamenti all’estero e della spesa per l’asilo, affinché le risorse così risparmiate vengano destinate alle necessità dei cittadini elvetici (manifestamente considerati dal Consiglio federale e dalla partitocrazia come l’ultima ruota del carro). Continuerà a battersi in tal senso in tutte le sedi possibili.
Lega dei Ticinesi