
A seguito della morte di Papa Francesco ho espresso il sentimento di cordoglio del Partito Comunista ai lavoratori cattolici e, nel contempo, ho riconosciuto l’enorme impegno a favore della pace e delle nazioni emergenti di questo pontefice che non ha mai nascosto le sue simpatie peroniste. Non è un caso se i sionisti lo denigrano e se i giornali atlantisti lo accusano di essere stato “anti-capitalista”, non apprezzando né le sue dichiarazioni sulla NATO che “abbaia” alle porte della Russia, né il suo invito al regime ucraino a riconoscere la sconfitta e a negoziare il cessate il fuoco, e nemmeno la sua apertura al dialogo con la Chiesa patriottica cinese o la sua solidarietà alla causa palestinese.
Due vie sbagliate
Critiche al pontefice che, a sinistra, avrebbero dovuto far comprendere quanto questo Papa fosse un alleato e un promotore di contraddizioni nel sistema di potere atlantico. E invece l’immaturità politico-ideologica ha prevalso in due modi contrapposti: o sotto forma di cieca adesione codista al papato, quasi idealizzando la figura di Bergoglio a improbabile guida del socialismo, oppure – ed è altrettanto stupido – sotto forma di un rozzo anti-clericalismo incapace di leggere la fase. Sono entrambe vie sbagliate!
Commenti genericamente morali e decontestualizzati
Da certi ambienti di sinistra ho dovuto leggere considerazioni semplicemente assurde e a tratti persino puerili. C’è stato, ad esempio, chi ha insistito su frasi decontestualizzate di Marx secondo cui la religione sarebbe “l’oppio dei popoli”, non sapendo che egli in realtà la definiva “il sospiro della creatura oppressa”; c’è chi ha esaltato invece su un anti-clericalismo sconnesso dalla realtà odierna non riconoscendo al fenomeno religioso le sue posizioni contro l’imperialismo. Ho pure sentito dire che il papa era ...omofobo. Siamo di fronte a una sinistra babbea, come ebbe a dire una volta l’ex presidente dell’Ecuador Rafael Correa, che formula giudizi non circostanziati al dato politico materiale che le compete, ma che si lancia in commenti genericamente morali e decontestualizzati pretendendo che la realtà si conformi al proprio idealismo.
Il papa ha espresso posizioni coraggiose
In realtà Francesco, al netto di inopportune battute sulla “frociaggine”, ha espresso posizioni coraggiose per la Chiesa cattolica contro la discriminazione degli omosessuali e dei transessuali, ma il dato politico da comprendere è che oltre ad essere un Capo di Stato, cioè un leader politico, il papa fa ...il papa! E non si può certo pretendere che si esprima come fosse un attivista LGBTQ dal carro del gaypride. Sarebbe semplicemente assurdo e contrario alla sua funzione! La sinistra dovrebbe saper cogliere quello che viene detto e fatto in un dato contesto e nel rispetto del ruolo politico-istituzionale che il politico cattolico Jorge Mario Bergoglio ricopriva.
Le “alleanze” si fanno tra diversi e non fra uguali
Ovviamente un ateo e un comunista devono dire cose diverse e in modi diversi rispetto a quello che può e deve fare un papa: mica possiamo pretendere che il vescovo di Roma aderisca al bolscevismo! Ragionare in questi termini è semplicemente infantile e pre-politico: il papa non è un militante marxista ed è proprio per questo che l’ho rispettato, perché era diverso da me! Se fosse stato uguale a me, o lui doveva militare nel Partito Comunista o io dovevo farmi prete: le “alleanze”, infatti, si fanno fra diversi e non fra uguali. Questo è l’ABC della politica che sembra sconosciuto a molta gente che si crede di sinistra.
Massimiliano Ay, segretario politico del Partito Comunista