
Il prossimo 15 giugno, la popolazione ticinese sarà chiamata a votare su una questione fondamentale per il Cantone Ticino: l’iniziativa popolare “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”, promossa dal Sindacato VPOD. Con oltre 7.000 firme raccolte in tempi rapidi, l’iniziativa cerca di affrontare un’emergenza: migliorare le condizioni di lavoro nei settori sociosanitari ed educativi, bloccando l’emorragia della fuga di personale e garantendo allo stesso tempo servizi migliori e più umani a tutta la cittadinanza.
Ogni giorno, migliaia di professioniste e professionisti si prendono cura delle persone più fragili: negli ospedali, nelle case per anziani, nei servizi psichiatrici, negli asili nido, nelle strutture per persone con disabilità e nei servizi educativi specializzati. Sono lavoratrici e lavoratori che con competenza e dedizione offrono cure e supporto. Ma proprio questi settori sono sempre più sotto pressione: carenza di personale, salari bassi, tagli ai settori, orari estenuanti, turni che non permettono una vita familiare equilibrata. Il risultato? Un alto tasso di abbandono della professione e un deterioramento della qualità dei servizi.
Per far fronte a tutto ciò, l’iniziativa chiede dunque condizioni di lavoro sostenibili, con carichi e orari compatibili con la salute e la vita privata; salari adeguati alla responsabilità del lavoro svolto; e una vera conciliazione tra vita professionale e familiare. A queste richieste si aggiungono due elementi fondamentali: la definizione vincolante dei diritti delle persone assistite e degli utenti, affinché ogni cittadino sappia cosa può aspettarsi in termini di rispetto, ascolto e qualità delle prestazioni; e l’introduzione della figura del mediatore, già presente in altri Cantoni, per gestire in modo professionale e imparziale eventuali conflitti tra utenti, famiglie e personale curante.
Queste proposte rappresentano investimenti lungimiranti in un settore che costituisce un bene comune essenziale, oggi messo a dura prova da una crisi profonda. Garantire condizioni di lavoro dignitose ai professionisti significa rafforzare la qualità dei servizi destinati alla popolazione. Perché senza personale motivato e valorizzato, le cure si fanno sbrigative, l’educazione si impoverisce e l’assistenza perde di senso. E a farne le spese non sono solo i lavoratori: sono le famiglie, le persone fragili, ciascuno di noi.
Il 15 giugno, abbiamo la possibilità di rafforzare il nostro sistema sociosanitario ed educativo. Diciamo quindi SÌ all’iniziativa. Diciamo SÌ a un futuro in cui prendersi cura degli altri sia davvero una priorità.
Michela Pedersini
presidente VPOD Ticino