
Leggo i manifesti pubblicati da Greta Gysin per il seggio agli Stati, pubblicati con molta insistenza da più parti. Mi permetto invitare le elettrici e gli elettori ticinesi a non votare la sua candidatura perché nonostante il suo slogan politico in campagna elettorale sia stato “clima, socialità e parità”, lo scorso mese di settembre ha bocciato la mozione nella stesura della quale ha partecipato anche il sottoscritto in merito alla custodia alternata. In breve si chiede che anche i padri possano svolgere il loro ruolo come da diritto, al 50 percento, dopo una separazione, questo per il bene del minore soprattutto.
Il suo no spiccava per essere l'unico e per di più dalla sola donna tra la delegazione ticinese a Berna, e questo la dice lunga. Per gli onori della cronaca, la nostra mozione ha comunque superato brillantemente l'ostacolo del consiglio nazionale, anche senza il suo voto, con 112 voti favorevoli, 42 contrari e 22 astenuti. La signora Gysin è madre e dovrebbe sapere l'importanza della figura paterna nella crescita di un figlio.